ANACI: L'ecobonus 90% avrà lo stesso successo del 110%?
Il tema dell’efficientamento energetico è molto caro all’economia ma anche alla classe politica. Scopriamo con ANACI il dietro le quinte dei principali bonus fiscali
Negli ultimi due anni in Italia si è investito molto nella manutenzione straordinaria degli edifici, sfruttando i vari bonus offerti dal regime fiscale: dal Bonus Ristrutturazione 50%, al Bonus Facciate 90%, fino al famoso Superbonus 110%. La diffusione dell’utilizzo di tali bonus, con conseguente incremento di lavoro nel settore dell’edilizia, è avvenuta soprattutto per la possibilità di cessione dello sconto fiscale o al fornitore stesso o alle banche.
Perchè l’efficientamento energetico degli immobili rimane oggetto di attenzione non solo da parte dell’economia ma anche del sistema politico italiano?
Ipotizziamo almeno tre moventi.
L’Europa ha fatto trapelare già da tempo la notizia che le abitazioni con coefficiente energetico molto scarso (F e G) non avrebbero più avuto la possibilità di essere vendute.
A ciò va aggiunto che le politiche internazionali hanno imposto una riduzione degli acquisti di gas metano dal mercato russo. Infine bisogna pensare che il 50% del mercato in Italia è costituito da immobili aventi un’età media di oltre 50 anni.
Il Superbonus “rimodulato”
Nel 2020 aveva visto la luce il Superbonus 110%, ma a causa dell’ingente esborso da parte dello Stato per coprire le varie spese di efficientamento energetico e degli eccessi di truffe riscontrati, il Governo attuale ha deciso di rimodulare il bonus, facendolo diminuire dal 110% al 90%. Se fino al 2022 chi spendeva 100 per efficientare un fabbricato otteneva un credito fiscale di 110, dal 2023 il credito fiscale diventa dunque di 90. Non è un segreto che il 110% ha avuto molto successo, soprattutto nelle abitazioni singole, tant’è che molti beneficiari non sono riusciti ad usufruire dell’opportunità per la mancanza di materiale (caldaie, infissi, pannelli fotovoltaici) o per la mancanza di imprese pronte ad eseguire i lavori. Si è assistito ad una situazione in cui la domanda era di molto superiore all’offerta.
Il Bonus 90% sarà destinato allo stesso successo?
Il Bonus 110% ha avuto successo quasi esclusivamente per la possibilità di sconto in fattura del credito fiscale. Ora, bisogna considerare che i General Contractor che si sono occupati in questi anni di offrire il servizio “chiavi in mano” (con un esborso finanziario nullo per il cliente finale) hanno ceduto i relativi crediti fiscali alle banche, sopportando dunque un onere indicativo del 15% (il costo del denaro negli ultimi anni è stato molto basso, quasi nullo). Ora che a seguito dell’inflazione il costo del denaro è notevolmente aumentato, qualora il Governo riuscisse a riaprire il mercato di acquisto dei crediti fiscali da parte degli istituti bancari, l’onere finanziario che i General Contractor dovrebbero sopportare sarebbe molto maggiore: tra il 20 e il 25%. Se fino a giugno 2022, per un credito fiscale di 110 euro si poteva ottenere la somma in conto di 94 euro, nel 2023 è ipotizzabile che per la vendita di un credito fiscale da 90 euro si otterrà una somma di 68 euro.
Viene dunque da chiedersi: il 10% del totale di spesa che il General Contractor andrà a richiedere al cliente finale, sia esso un singolo privato o un condominio, sarà sufficiente per permettergli di offrire un determinato lavoro di efficientamento energetico, sapendo che il prezziario DEI ha sempre gli stessi massimali di spesa ma che l’onere bancario oggi è di molto superiore rispetto al passato? Il pensiero è che il nuovo Ecobonus 90% potrà essere sfruttato solo in quei casi in cui il privato o i condomini riusciranno a recuperare la detrazione fiscale spettante senza dover cedere il relativo credito fiscale alle banche andando ad eseguire semplicemente i lavori di efficientamento energetico che consentono “il salto di due classi” (condizione necessaria per ottenere il riconoscimento del credito in oggetto).
Insomma, se in un condominio con caldaia centralizzata sarà necessario eseguire solo la sostituzione della caldaia con un prodotto ibrido e con l’installazione di pannelli fotovoltaici, ecco che il condominio andrà ad eseguire solo tali lavori, tralasciando l’installazione di cappotto termico, di pannelli solari, di sostituzione degli infissi e dei portoncini di ingresso, di installazione di colonnina di ricarica auto, di isolamento del tetto/sottotetto.
La “visita” agli affreschi di Padova organizzata da Anaci ha stregato la città
A Lo scorso 5 dicembre ANACI ha organizzato un evento culturale d’eccezione presso il Teatro Marconi di Abano Terme. Vale la pena menzionarlo come auspicio e ringraziamento, soprattutto in apertura d’anno, proprio per la sua suggestività.
Ebbene, dopo i i saluti del Sindaco di Abano Terme, dott. Federico Barbierato, l’Assessore alla Cultura del Comune di Padova, dott. Andrea Colasio, ha illustrato e commentato gli affreschi del XIV secolo custoditi nella nostra città, “Urbs Picta” riconosciuta Patrimonio Unesco.
Proiettati e commentati dall’esperto gli affreschi: dal Battistero della Cattedrale, alla Cappella degli Scrovegni, dalla Chiesa degli Eremitani, al Palazzo della Ragione, dalla Cappella della Reggia Carrarese al Convento di Sant’Antonio, dall’Oratorio di San Giorgio a quello di San Michele.
Colasio ha ipnotizzato gli spettatori (in un teatro strapieno) quasi tutti condomini, che sino alla fine non si sono mossi dalle poltrone. Lunghe file di persone in piedi non hanno potuto fare a meno di ammirare la pièce.
Ciliegina sulla torta è stata la partecipazione del Gruppo Artistico Haiku Quartet con Maurizio Camardi (sassofoni e duduk, antico strumento armeno), David Soto (chitarre), David Pezzin (basso), Alessandro Arcolin (batteria) e Francesco Lopergolo (tecnico audio/video).
Le loro musiche originali, diverse e armoniose, erano in simbiosi con l’immagine proiettata e illustrata da Colasio. In sede ANACI diversi hanno chiesto se l’evento sarà replicato.
Con questo articolo la Dirigenza ANACI Padova vuole ringraziare pubblicamente i condomini e i clienti che hanno partecipato allo spettacolo.
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