Nuove forme di apprendimento ricche, flessibili e più stimolanti
La spinta decisiva al cambiamento nel mondo scolastico potrebbe derivare dal saper cogliere le sfide affrontate nel difficile periodo dell'emergenza sanitaria convertendole in opportunità per riesaminare l’approccio metodologico. La tecnologia gioca un ruolo chiave: l’integrazione di computer, tablet, lavagne interattive durante le lezioni porta lo studente ad appropriarsi delle nozioni in modo più creativo e personalizzato, oltre a favorire la socialità, la condivisione e la collaborazione tra alunni e insegnanti. Servono quindi forme di apprendimento ricche e flessibili, in cui stimolare la capacità di ragionamento tramite l’elaborazione di progetti comuni a più discipline, nei quali far confluire diversi saperi, utilizzando la molteplicità di linguaggi: testo, suoni, immagini, video.
Le aule del futuro sono multifunzionali e versatili, al servizio della socialità e della comunità intera
LE PROSPETTIVE
La conoscenza, in questa visione lungimirante, deve essere sempre più percepita come costruita e condivisa; appare quindi necessario lavorare sulle modalità di apprendimento: coinvolgere in modo attivo gli alunni tramite le nuove tecnologie, oltre a renderli curiosi, attenti e propositivi, garantisce un feedback tempestivo e mirato riguardo i loro bisogni formativi e un processo di interiorizzazione dei contenuti più profondo.
Le aule del futuro, inoltre, dovranno essere progettate nel segno della multifunzionalità: gli insegnanti, sempre più guide che erogatori di nozioni, saranno in grado di offrire ambienti flessibili, versatili, che si adattano in base agli usi e alle necessità, e spazi di apprendimento continuo, al servizio della socialità e della comunità intera.
Il punto di vista
Studenti: ecco cosa pensano della DaD
Secondo il rapporto Giovani 2021 promosso dall’Istituto Giuseppe Toniolo - ente fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore - la didattica a distanza, per gli studenti, può rappresentare uno strumento di arricchimento, ma la dimensione relazionale resta quella prevalente. I giovani chiedono più dotazioni tecnologiche e maggior formazione digitale per gli insegnanti.
I BISOGNI
Una scuola più empatica e attenta
I ragazzi, secondo il rapporto Giovani 2021, chiedono una didattica più vicina alle loro attitudini; poco più della metà degli intervistati ritiene che i docenti siano in grado di condurre lezioni stimolanti tenendo conto delle esigenze degli studenti. I giovani desiderano una scuola maggiormente empatica, in sintonia con i loro bisogni di crescita a tutto tondo.
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