Progettare la scuola del futuro
Se c’è una cosa sulla quale gli esperti di educazione concordano è che il futuro comincia in classe. Da alcuni studi condotti sulle metodologie didattiche in vigore nelle scuole di tutto il mondo, emerge chiaramente l’esigenza di far dialogare quanto più possibile il mondo tecnologico in cui viviamo con le nuove tecniche di apprendimento. Questo consente agli studenti di essere stimolati nello studio e nella capacità mnemonica. Non è un caso che molte aziende si trovino di fronte alla difficoltà di reperire profili adeguati rispetto a quella che chiamiamo industria 4.0. Non si può attendere che sia l’università a formare questi talenti, poiché non sarebbe sufficiente. È a scuola che si costruiscono i primi fondamenti della preparazione tecnica e tecnologica dei ragazzi, che farà da sostrato a tutto ciò che verrà insegnato loro in seguito.
Si cercano sempre più profili esperti e tecnologie di alto livello, per stare al passo con il progresso
Una domanda insoddisfatta
Perché è così importante investire nell’istruzione e nella formazione nel campo digitale e tecnologico? Quella che chiamiamo transizione 4.0, rispetto a cui l’Italia ha varato un vero e proprio piano, domanda in primis alle aziende investimenti in profili esperti e tecnologie di alto livello, per stare al passo con il progresso, per migliorare l’efficienza e la sostenibilità dei macchinari, e di conseguenza di ciò che si produce. Raccolta dei dati, machine learning, interfacce touch sono solo alcuni esempi dei campi che la trasformazione digitale tocca. Si apre un orizzonte di “smart manufacturing”, che domanderà competenze specifiche, ma anche problem solving e creatività. E non è strano che, se consideriamo il panorama dell’istruzione attuale, i percorsi dedicati siano ancora troppo pochi. Ma scuole e università possono fare la differenza, soprattutto mettendosi in dialogo con le aziende, per un training digital che garantisca al Paese un futuro nel mondo.
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