L’Alvernia e i suoi vini, cuore vulcanico di Francia

Un’ottantina di crateri, riuniti e protetti in un Parco naturale (patrimonio Unesco), rendono unico il paesaggio di questa regione. Parchi tematici come Vulcania e Lemptegy aiutano a “entrare” nel mondo dei vulcani. A Clermont Ferrand svettano una famosa ‘cattedrale nera’ e il mito internazionale della Michelin con il suo simbolo Bibendum. Borghi come Montpeyroux fanno rivivere atmosfere da film. Ottimi i vini “vulcanici”, accanto a una cucina ricca e originale

“L’Alvernia produce ministri, formaggi e vulcani”, scriveva il poeta Alexandre Vialatte nel suo ‘Auvergne absolute’ sintetizzando l’anima profonda della sua terra. Dimenticava però i vini frutto di questi terreni vulcanici, di cui abbiamo un altro bell’esempio sui Colli Euganei, sede peraltro di una della rassegne di questo genere più famose: “Vulcanei”, ideata dal compianto Franco Zanovello.

Alexandre Vialatte dimenticava poi un altro elemento distintivo non trascurabile: l’Auvergne produce anche pneumatici. Anzi, ha migliorato la mobilità nel mondo con i suoi pneumatici. Lo ha fatto attraverso la Michelin, fabbrica fondata 123 anni fa dai fratelli Edouard e Andrè Michelin di Clermont Ferrand: due pionieri, due visionari. L’incredibile iperbole della loro avventura imprenditoriale e umana, oltre al contributo dato dall’azienda per il progresso nel settore della mobilità e dei trasporti, nonché della scienza, è raccontata in modo immaginifico, e con mezzi multimediali sorprendenti, nel Museo ‘L’Aventure Michelin’ di Clermont Ferrand. Tenuti per mano lungo il percorso conoscitivo ed emozionale da Bibendum, il popolarissimo omino di gomma che di recente è stato proclamato icona del XX secolo nel campo della comunicazione. Una raccomandabile opportunità, la visita al museo della Michelin, per approcciare meglio il talento e il coraggio di questa appartata regione francese, che vanta legami con figure di primo piano come lo scienziato Blaise Pascal, matematico, fisico e filosofo che sul finire del XVII secolo fece interessanti scoperte nell’ambito delle scienze naturali, e come papa Urbano II, già abate di Cluny, promotore della prima Crociata.

Ma questa è stata anche la terra di un eroe invitto, il leggendario Vercingetorige, comandante dei Galli che inflisse una pesante sconfitta a Giulio Cesare e alle sue legioni romane. Che non sia una leggenda la sua lo dimostrano recenti scavi archeologici svolti a Gergovie, il luogo certo della battaglia dove oggi sorge un interessante museo dagli spettacolari contenuti multimediali, fra i quali la ricostruzione virtuale del capolavoro militare dei Galli del 52 avanti Cristo.

Auvergne che, come scriveva Vialatte, è terra di vulcani. Eccome, se lo è. Sono un’ottantina quelli che fanno parte del Parc naturel Régional des Volcans d’Auvergne, patrimonio tutelato dall’Unesco che rende unico il paesaggio intorno a Clermont Ferrand. Grandi crateri ormai ricoperti di verde o picchi maestosi e dal profilo inconfondibile, come il Puy de Dôme, una delle salite simbolo del Tour de France. Montagna oggi raggiungibile, per rispetto dell’ambiente, soltanto attraverso un trenino a cremagliera: il Panoramique des Domes. Il premio, lassù, è la visita ai resti mastodontici di un tempio gallo-romano dedicato al dio Mercurio, protettore dei viaggiatori. Ai vulcani d’Alvernia sono dedicati anche due stimolanti parchi tematici: il ‘Vulcania’ e il ‘Volcan de Lemptègy, entrambi a Saint Ours.

Il primo, al cui centro c’è un cratere, documenta l’attività vulcanica attraverso video emozionali, ricostruzioni d’effetto e altre sorprendenti modalità.

Il secondo propone uno straordinario percorso a bordo di un trenino elettrico verso il cuore dei crateri di due ex vulcani, trasformati in epoca recente in una grande cava di pozzolana. Ancora evidente il fronte della colata lavica. Un catino di color bruno che spicca tra il verde rigoglioso dell’ambiente circostante. Completano l’itinerario nelle viscere dell’ex vulcano un paio di video in 4D che conducono lo spettatore nel coinvolgente mondo dei vulcani. Non senza qualche buona dose di adrenalina.

Chiede attenzione anche la città di Clermont Ferrand, dominata dalla mole aguzza di una delle più belle ‘cattedrali nere’ di Francia, costruita con pietra lavica di Volvic: è Notre Dame de l’Assomption. La sua costruzione (iniziata nel 1248) richiese sette secoli di lavoro. Le sue vetrate incantano. Le sue guglie si innalzano per 96 metri. Ma questa grande chiesa fatta di pietra vulcanica è solo uno dei tanti tesori artistici della città. A cominciare da Notre Dame du Port, edificata in pietra chiara in un originalissimo stile romanico.

Clermont Ferrand di notte accende le sue fontane ed è animata da una movida diffusa, vissuta senza eccessi ma gioiosamente.Tanti i localini e i negozi caratteristici.

La città è circondata da un bel paesaggio di colline, che annunciano la corte dei grandi vulcani. Borghi e castelli sorgono come gemme nei luoghi più ameni. Montpeyroux per esempio. È uno dei villaggi più belli di Francia e la sua icona è la torre cilindrica della fortezza, che domina il borgo. La memoria del luogo si intreccia con quella della nobildonna Magdalene de la Tour e della figlia Caterina de’ Medici, che divenne una delle donne più famose di Francia sposando il re Francesco I. Dicono che cambiò molte abitudini dei francesi con il suo stile raffinato.

A Montpeyroux vale una sosta il Bistrot Zen, di Cyrille Zen, già finalista di Top Chef France. Materia prima a km 0, creatività e un innato gusto estetico caratterizzano la sua cucina. Piacevolissimo l’estivo in piazzetta.

Fra i ristoranti da segnalare anche La Baraque a Orcines, dove il genio creativo di Géraldine Laubrières si esprime con classe ed eleganza. Da segnalare, a Clermont Ferrand, il bistrot ‘Chardonnay’, ambiente di piacevole tono chic all’ombra della cattedrale.

Tra i prodotti tipici dell’Auvergne spiccano, come detto, i vini vulcanici. Molti dei quali biologici, come quelli del Domaine Miolanne di Neschers, cantina che d’estate si trasforma in enoteca. Sorge fra dolci pendii vitati. Ma sono tante le aziende che aprono le loro porte per degustazioni e visite guidate, in cantina e in vigneto.

Abbiamo iniziato con Alexandre Vialatte. Chiudiamo con lui: a Clermont Ferrand gli è stato dedicato un hotel letterario. Porta il suo nome e ha un design contemporaneo davvero gradevole. Ogni dettaglio dell’arredamento riporta al pensiero e all’opera dello scrittore. Le camere hanno il nome delle figure e delle opere che hanno popolato il suo suggestivo e delicato mondo poetico. Che è quello dell’Alvernia ‘assoluta’…

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