Summer Series, il conto lo paga la Coppa del Mondo
Giovedì 31 agosto l’Italia dopo tre giorni di riposo si ritroverà a Roma per il raduno di partenza per Bourgoin (casa Italia in Francia): è pure il compleanno del ct Kieran Crowley. Ne fa 62 il tecnico di Kaponga che sabato contro il Giappone (41-21) ha vissuto l’ ultima panchina in Italia qualsiasi esito arrivi dalla Coppa del Mondo e bravo capitan Lamaro a sottolineare la dedica del gruppo al ct con cui hanno battuto Australia, Samoa, Giappone del giro che conta. Brave Blossom che non meritavano 41 punti, ma gli svarioni nel finale significano che gli azzurri pure a 30° e umidità esagerata, corrono per 80’.
Il giorno dopo ricevimento per gli Azzurri a Palazzo Chigi. E poi testa al girone A del mondiale che apre l’8 settembre con Francia-Nuova Zelanda e il 9 con Italia-Namibia a Saint-Etienne, dove 16 anni fa sfumò l’ennesima chimera dei quarti. Un po’ di commozione sabato alla Ghirada, dove 350 persone erano invitate al terzo tempo di Italia Giappone, per il nostro ct al suo 4° mondiale: due da giocatore (nel primo ha alzato la coppa ed ha giocato contro gli Azzurri di Innocenti) e due da tecnico (Canada nel 2015 mettendoci in seria difficoltà) e ora con l’Italia. Come ci siamo arrivati e a che punto saremo fra un mese e passa alle sfide decisive (29 settembre e 5 ottobre a Lione contro All Blacks e Bleus) è un’analisi che deve tener conto delle Summers Series e su cui si spera partirà qualche riflessione seria: 4 test duri a un amen dal giocare i 4 turni di girone mondiale (oltre a quelli delle otto che vanno ai quarti).
Innanzitutto si spera che dopo i ko in Scozia e Irlanda (ci sono costati Menoncello) le due vittorie con Romania e Giappone diventino 4 di fila (Namibia, Uruguay) per essere al top dell’umore oltre quello della preparazione fisica al momento decisivo. I test hanno ridisegnato in parte le rose per infortunio (Ntamak per la Francia) e per cartellini rossi (Farrell per l’Inghilterra e vedremo Scott Barrett per gli All Blacks) e non hanno mostrato tutte le carte.
Chi si gioca tutto fra dieci giorni (All Blacks e Francia inseriti in un incrocio micidiale, Azzurri permettendo, con Sudafrica e Irlanda nei quarti, dove 2 delle 4 possibili finaliste saranno eliminate) aveva più gambe di chi può gestirsi per oltre un mese. Ieri la Francia strapazzando l’Australia di Jones (41-17) ha forse certificato la crisi dei Wallabies, e l’acuto storico delle Figi in casa dell’Inghilterra ha mostrato come Borthwick non ha ancora una squadra che lo segua. Ma il tonfo degli All Blacks con il Sudafrica (9’ in 13, 50 in 14) è la vera faccia dei neozelandesi? Oltre alla voglia di non farsi male, sono state mostrate tutte le armi a disposizione (schemi, piani di gioco)?
Di certo queste Summer Series che anticipano un futuro calendario globale senza pause, sono state un successo economico, ma c’è un costo. Pagato ora dagli infortuni dei giocatori, a breve dallo spettacolo della Copppa del Mondo.––
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