Caracciolo: «Il mio Lumezzane deve chiudere vincendo contro il Padova»

Il presidente della squadra che ospita i biancoscudati chiede ai suoi un ultimo sforzo dopo 13 partite senza vittorie: «I nostri avversari ci sono superiori, ma non pensino di venire a fare una passeggiata»

Stefano Volpe
Andrea Caracciolo ai tempi in cui giocava nel Brescia
Andrea Caracciolo ai tempi in cui giocava nel Brescia

Il Lumezzane, la squadra  che oggi 25 aprile il Calcio Padova affronta in trasferta, sarà anche una matricola ma può vantare il presidente dal blasone calcistico più nobile di tutta la categoria. Da tre stagioni a questa parte, infatti, alla guida del club bresciano c'è Andrea Caracciolo, ex centravanti con lungo passato in Serie A e B.

Presidente, che avversario si dovranno aspettare i tifosi del Padova?

«Una squadra che non vince da 13 partite e farà di tutto per chiudere il campionato con un successo. Ci proveremo, consapevoli di affrontare una formazione che ha ben altra qualità, budget e obiettivi rispetto ai nostri. Ma se fossi nei giocatori del Padova non penserei di venire a Lumezzane a fare una passeggiata».

Vi siete salvati agevolmente ma a fine andata eravate in zona playoff. Cos'è successo?

«Abbiamo pagato a caro prezzo qualche infortunio di troppo e una serie di episodi storti che ci hanno fatto entrare in un mood negativo. Per fortuna abbiamo conquistato la salvezza, ma siamo dovuti passare da un cambio di allenatore molto sofferto. Il nuovo tecnico ha approcciato bene le prime partite, guadagnando tre pareggi e fornendo un'ottima prestazione a Salò. Abbiamo sbagliato totalmente l'ultima gara a Busto Arsizio, i ragazzi lo sanno e vogliono riscattarsi».

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Come state vivendo questo appuntamento che porterà il vostro stadio a riempirsi di tifosi ospiti?

«Mi ha fatto male leggere alcuni commenti denigratori, arrivati da Padova, sull'impianto di Lumezzane. Il nostro stadio non è brutto né tra i meno capienti della categoria. Per noi sarà un piacere ospitare così tanti appassionati in arrivo da Padova e ci stiamo preparando per fare bella figura dal punto di vista organizzativo».

Nel corso della sua carriera si è mai giocato la promozione all'ultima giornata come farà il Padova?

«Sì e il primo ricordo mi porta proprio allo stadio Euganeo. Nel 2010 ero al Brescia, con una vittoria a Padova saremmo stati promossi in Serie A. I biancoscudati si giocavano la salvezza e vinsero 2-1 nonostante il mio gol su rigore. Al ritorno in pullman vidi tanti compagni piangere. Ma poi riuscimmo a risollevarci subito, vincendo i playoff».

Non è comune nemmeno vedere un ex giocatore che subito dopo il ritiro assume la carica di presidente. Come è nato questo progetto?

«Il Lumezzane è una realtà composta da 24 soci che hanno scelto me come presidente. Ho accettato questo incarico con il piacere di scoprire un mestiere diverso che mi sta arricchendo molto. Molte società sono in mano ai fondi e credo che nel prossimo futuro ci sarà sempre più bisogno di figure come la mia che facciano da trait d'union tra proprietà e squadra. Il nostro percorso ci ha portato a vincere due campionati in due anni, la scorsa stagione al primo tentativo abbiamo raggiunto i playoff mentre quest'anno è andata meno bene. Cercheremo di capire gli errori commessi per migliorare». —

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