4 novembre 1918-2018 L’armistizio entrò in vigore Trieste ricorda per l’Italia

In piazza Unità la celebrazione che rappresenterà tutto il Paese È atteso il presidente Mattarella

TRIESTE

Sarà il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a celebrare a Trieste e in Regione, il prossimo 4 novembre, in occasione del centenario dell’entrata in vigore dell’armistizio di Villa Giusti del 1918, col quale si fa coincidere convenzionalmente in Italia la fine della Prima guerra mondiale, la festa dell’Unità nazionale e delle Forze armate. Un appuntamento che in tutto il Paese sarà particolarmente sentito, proprio per il suo grande significato storico. Mattarella sarà a Trieste domenica mattina 4 novembre, e presenzierà alla solenne cerimonia in programma in piazza dell’Unità d’Italia.



I dettagli del cerimoniale sono ancora da definire, perché sarà il Quirinale a decidere nelle prossime settimane, ma di certo si sa che le tribune per le autorità e il pubblico saranno allestite sul lato sul quale si affaccia la Prefettura, per poter osservare la parata delle Forze armate, che arriveranno sul posto per schierarsi davanti all’edificio della Regione. Al programma stanno lavorando intensamente, di concerto con gli uffici del cerimoniale della presidenza della Repubblica, anche le segreterie delle amministrazioni della Regione e del Comune di Trieste, per allestire gli eventi di contorno. La visita di Mattarella potrebbe comprendere anche la presenza al Sacrario di Redipuglia, interessato in questi mesi e fino alla primavera del prossimo anno da importanti lavori di ristrutturazione. Il cantiere potrebbe aprirsi, nell’occasione, proprio per una visita del presidente della Repubblica.



Negli stessi giorni, numerose cantine dell’isontino si apriranno a momenti d’incontro con letture, arte ed enogastronomia. Il filo conduttore sarà rappresentato dagli aspetti che caratterizzarono l’ultimo anno della guerra e il periodo immediatamente successivo, fino al trattato di Versailles, che sancì la fine del conflitto, ponendo tuttavia le basi, secondo molti storici, per lo scoppio della seconda guerra mondiale.



E proprio il trattato di Versailles sarà al centro di una simulazione, a opera degli studenti di Scienze internazionali e diplomatiche, per arrivare all’elaborazione della Carta di Gorizia, una sorta di messaggio ai governanti dei vari Stati, invitati a usare di più e meglio la diplomazia, che sarà presentato nel maggio del prossimo anno durante un incontro istituzionale internazionale ad Oslavia.

In occasione del Centenario della fine della Grande Guerra, sarà attivo anche il progetto intitolato “Da teatro di guerra a laboratorio di pace e integrazione europea”, realizzato dal Comune di Gorizia, in collaborazione con l’Istituto di Sociologia internazionale e le Associazioni èStoria e “Isonzo” . Il progetto vuole mettere in luce le peculiarità e l’evoluzione del confine goriziano negli ultimi cento anni, così da evidenziare come questo territorio, superando grandi sofferenze, divisioni e rancori, si sia trasformato da teatro di guerra in laboratorio di pace e integrazione europea. Ed è proprio questa metamorfosi, in un momento particolarmente delicato e difficile per la comunità europea e internazionale tutta, a racchiudere il messaggio principale che si vuole trasmettere. Evento culmine del progetto sarà, nel maggio 2019, l’incontro dei capi di Stato di Italia, Austria, Slovenia, e Ungheria, cioè dei paesi che si scontrarono durante le prima Guerra mondiale. Ai presidenti sarà presentata, in tale occasione, la Carta di Gorizia. —





Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova