A 13 anni gira un video hard con gli amici: finisce diffuso in mille cellulari

Castelfranco: era con tre ragazzini, uno filmava per Whatsapp, tutti denunciati. Mille amici rischiano l’accusa di trasmissione di materiale pedopornografico

CASTELFRANCO. A 13 anni si lascia filmare con il telefonino mentre ha un rapporto orale con due ragazzini poco più grandi all’interno di un garage. Ma non immagina neanche le conseguenze che avrà su di lei quel video, fatto circolare tra migliaia di coetanei attraverso i social network. È l’incubo che sta vivendo da un mese una tredicenne, residente a Castelfranco, che ora si rifiuta di tornare alla scuola media che frequenta per la vergogna non solo di quanto ha fatto, ma anche per la consapevolezza che tutti i compagni ormai hanno visto cosa ha fatto. Ma neanche gli amici che erano con lei immaginavano che si sarebbero trovati in un guaio simile per aver fatto girare tra gli amici quelle immagini che, nel giro di pochi giorni, hanno raggiunto almeno un migliaio di telefonini non solo tra gli studenti della Castellana, ma anche del Bassanese e del Padovano. I carabinieri di Castelfranco hanno infatti denunciato i due ragazzi che facevano sesso con la tredicenne e un terzo che faceva da palo, tutti tra i 14 e i 15 anni, per violenza sessuale e pornografia minorile. Ma le conseguenze potrebbero non essere circoscritte solamente ai protagonisti del video. Sono infatti in arrivo analoghe denunce per chi ha ricevuto e inviato a sua volta il video.

Il fatto risale ormai ad un mese fa. La tredicenne viene invitata da tre ragazzini poco più grandi all’interno di un garage di un complesso residenziale a Castelfranco. Sono le 8 di sera. Dalle prime ricostruzioni sembra che i tre, che già da tempo provavano ad approcciare la ragazzina, l’avessero convinta a seguirli. La tredicenne, non rendendosi conto delle conseguenze, ha lasciato che i tre la riprendessero con lo smartphone mentre praticava sesso orale a due ragazzi, davanti al terzo. Nel video il volto della ragazzina è chiaramente riconoscibile. E, nel giro di pochi giorni, in troppi vedono cosa è accaduto.

I tre infatti inviano tramite WhatsApp il filmato ai loro amici, non immaginando che nel giro di poche ore sarebbe diventato virale tra tutti gli studenti della loro scuola, ma non solo. I carabinieri sospettano che almeno un migliaio di cellulari abbiano scaricato il video. E infatti le immagini del garage arrivano anche sul telefonino di un cugino della tredicenne. Questi, maggiorenne, riconosciuta la parente, avvisa immediatamente i familiari. È il padre della ragazzina a denunciare il fatto ai carabinieri e a dare il via alle indagini. Un’inchiesta estremamente delicata che svela i pericoli che si annidano nei social network se utilizzati nel modo sbagliato. In brevissimo tempo gli investigatori riescono a risalire all’identità dei tre ragazzi presenti all’interno del garage. Vengono denunciati per violenza sessuale e pornografia minorile.

Ma non è finita. I carabinieri dovranno anche perseguire chi ha ricevuto il video e a suo volta l’ha fatto girare inviandolo ad altri amici. Per loro l’accusa sarà di detenzione o trasmissione di materiale pedopornografico. «Questi giovani devono capire le conseguenze dei loro comportamenti», ha spiegato il capitano Savatore Gibilisco, comandante della compagnia di Castelfranco, «pensano di non fare nulla di male, ma anche il semplice invio di un messaggio può avere conseguenze anche gravi sotto il profilo penale».

Ma al momento le conseguenze più pesanti, a livello psicologico, le sta subendo la tredicenne. Ora è seguita da uno psicologo e non ha più voluto tornare a scuola da quando ha saputo che tantissimi, compagni e non, avevano visto il video che la vedeva protagonista. Troppo grande la vergogna. La speranza a questo punto è che la ragazzina comprenda fino in fondo la gravità di quanto fatto e le insidie che possono nascondersi nella rete. E che analoga riflessione sia fatta da tutti quelli che hanno diffuso il video.

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