A caccia di idee per rilanciare l’ex Borsa

Il locale accanto al municipio è chiuso da due anni: il Comune bandisce un concorso e apre le porte ad altre destinazioni
Di Nicola Cesaro
MALAMAN ESTENO3 MALAMAN AGGRESSIONE COSTANTINO NICOLA PROPRIETARIO BAR BORSA ESTE 30092007
MALAMAN ESTENO3 MALAMAN AGGRESSIONE COSTANTINO NICOLA PROPRIETARIO BAR BORSA ESTE 30092007

ESTE. Dici Borsa e pensi al bar. Sul futuro dello storico locale di piazza Maggiore, tuttavia, ci potrebbero essere ben altre destinazioni. Il Comune di Este, infatti, ha lanciato ufficialmente un concorso di idee per rilanciare l’ex bar Borsa, prestigioso immobile che si trova proprio a fianco del municipio atestino e chiuso ormai da più di un anno. Entro il 24 aprile chiunque potrà inviare il proprio progetto di utilizzo del locale, che non necessariamente dovrà avere un indirizzo ristorativo. Bar, ristorante, libreria, negozio o museo: il Comune non mette alcun limite, purché si rispetti il decoro e il prestigio dell’edificio e soprattutto purché si vada a riempire un vuoto che non fa certamente onore al centro storico cittadino.

L’ex bar Borsa è deserto ormai da un anno e mezzo: era l’ottobre 2012 quando l’ufficiale giudiziario entrò in quello che allora si chiamava New Borsa per sfrattare la ditta “Il Quadrifoglio” che aveva in affitto lo stabile. La società aveva vinto il bando di gestione dell’immobile nel 2007, ma da un anno non provvedeva al pagamento dei canoni di locazione. Quello era stato l’ennesimo buco nell’acqua nella storia del locale, che nella memoria degli estensi era il “bar dei mediatori” ed è sempre stato uno dei punti di riferimento della vita cittadina. Per vincere la “maledizione” del Borsa il Comune ha deciso di inserire una clausola nel bando che promuove il concorso di idee: «L’utilizzo dei locali è libero, per cui potrà essere destinato ad attività commerciale, a pubblico esercizio o altra destinazione». Per agevolare il nuovo affittuario, inoltre, il Comune ha pensato anche un canone mensile decisamente più basso rispetto al passato: «A base d’asta viene quantificato un affitto di 1.700 euro, almeno un terzo più basso rispetto alle precedenti gestioni», spiega Matteo Pajola, assessore alle Attività produttive che ha lavorato assieme al collega Fabrizio Brugin, assessore al Patrimonio, per redigere questo bando. «Vogliamo privilegiare il contenuto rispetto al vantaggio economico che il Comune potrebbe avere. Preferiamo guadagnare un po’ meno ma ridare dignità a questo spazio pubblico e magari creare anche qualche nuovo spazio di lavoro». Chi presenterà il progetto vincente dovrà prendersi a carico anche alcuni interventi di messa a norma dello stabile, anche se a parziale ristoro delle spese avrà diritto allo sconto del 50 per cento sull’affitto del primo anno. I progetti presentati entro il 24 aprile saranno valutati da una commissione creata appositamente per questo procedimento.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:commercio

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova