A Candiana una casa-famiglia per cani disabili

Si chiama "Il Fagiolo di Piccolo e Gina": 26 ospiti attualmente, 15 dei quali possono muoversi grazie a speciali carrelli realizzati da una ditta trevigiana

PADOVA. Anastasia è appena arrivata e ha una gran brutta storia alle spalle: è stata picchiata e gettata nell’immondizia, neanche fosse un oggetto che si è rotto e che non serve più. Ha un anno e mezzo e forse perderà una zampa: meticcia, otto chili di pelo, è stata accolta dal rifugio ‘Il Fagiolo di Piccolo e Gina’ di Candiana (Padova), una vera e propria casa-famiglia che si occupa di casi come il suo.

Nato nel settembre del 2014, ospita attualmente 26 cani in 300 metri quadrati di abitazione e 800 di giardino. Di questi ospiti a quattro zampe 15, inabili a causa di patologie curate male, di feroci maltrattamenti o di gravi incidenti, sono ‘carrellati’, ossia si possono muovere in autonomia grazie ad un carrello applicato alle zampe posteriori.

È Nicoletta Cisventi, 56 anni, milanese trapiantata a Padova diversi decenni fa, ad occuparsi di queste sfortunate creature: “Vivo con loro 24 ore su 24 ore” racconta col sorriso sulle labbra. “Mi aiuta Antonella, un’altra volontaria, qui con me tutto il giorno ad occuparsi dei ‘fagiolini’”. Sono volontari sparsi in tutta Italia ad indirizzare al ‘Fagiolo’ casi spesso disperati, che provengono da famiglie che portano il loro cane a sopprimere perché diventato disabile, o canili che non possono gestire cani handicappati e che risolvono il ‘problema’ con l’eutanasia.

C’è Luka, il monello di casa arrivato dalla Serbia, un vero e proprio diavoletto mai fermo un momento: col suo carrello riesce persino a fare delle incredibili capriole. Poi c’è Giada, portata qui in Veneto dalla Calabria, abbandonata dalla sua famiglia dopo un incidente stradale. C’è molta gioia al Fagiolo, così chiamato per le tipiche cucce di plastica: si gioca e si litiga, ci si ingelosisce per una coccola in più, si fanno acrobazie con i carrelli. “La più spassosa è Hope: per nascondere le sue palline scava veri e propri tunnel”, racconta Nicoletta.

Un rifugio del genere non sarebbe mai potuto nascere se, alle spalle, non ci fosse stato Alessandro Ortolan, presidente di ‘Carrellini Disabili’, un’associazione della provincia di Treviso che si occupa di produrre questi strumenti indispensabili per cani disabili mantenendo prezzi accessibili per i rifugi. Per il resto si fa affidamento sulle donazioni di chi si prende a cuore questo posto così unico: ben accetti pellet per la stufa, pannolini per bambini, riso soffiato. La pagina Facebook (‘Il Fagiolo di Piccolo e Gina’, si possono fare donazione direttamente da lì o tramite bonifico) è molto seguita: oltre 8200 le persone che la seguono, e in effetti è difficile rimanere indifferenti davanti a foto e video di questi cagnolini così speciali, segnati dal destino ma ugualmente desiderosi di donare tanto amore. “Molti sono pronti per essere adottati. È il nostro desiderio più grande: una mamma per ognuno di loro, per far posto ad altri che hanno bisogno del Fagiolo”, conclude Nicoletta.

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