A cani e gatti seguiti dall’Enpa i resti delle mense scolastiche

CADONEGHE. Lotta allo spreco di cibo e sostegno agli animali meno fortunati: nascerà con questo spirito il nuovo progetto nel comune di Cadoneghe, grazie al quale gli avanzi delle mense scolastiche saranno destinate all’Enpa, che provvederà a distribuirli a cani e gatti in difficoltà. Il comune di Cadoneghe farà un ulteriore passo in avanti per la tutela e la salvaguardia delle esigenze degli animali. «Di concerto con la sezione dell’Ente nazionale protezione animali di Padova» annuncia il sindaco Marco Schiesaro, «abbiamo deciso che tutte le derrate alimentari cosiddette di risulta, avanzate e che andrebbero pertanto gettate nella spazzatura, saranno invece riconsiderate e prese in custodia dai volontari dell’Enpa, che li distribuiranno quindi alle strutture che ricoverano i cani abbandonati e ai volontari che si occupano delle colonie feline esistenti nel territorio. In questo modo, pertanto, eviteremo un inutile spreco di cibo».

Gli avanzi alimentari proverranno dalle mense scolastiche di Cadoneghe, dove ogni giorno nei contenitori di distribuzione e nei piatti degli alunni rimangono chili di cibo non consumato, che per le normative in materia di salute alimentare non possono essere riutilizzati, ma devono venire gettati, sebbene ancora in ottimo stato di conservazione e perfettamente commestibili. «Grazie a questo progetto» prosegue Schiesaro, «quanto non consumato dai bambini sarà messo da parte: passeranno quindi i volontari Enpa, che faranno una cernita del prodotto e ciò che sarà possibile destinare agli animali, servirà a sfamare cani e gatti. Questo nuovo progetto, insieme alle guardie zoofile Oipa che avranno presto nel territorio comunale una loro sede, va nella direzione di far diventare Cadoneghe un punto di riferimento provinciale per la tutela animale». Il tempo tecnico di stipulare la convenzione tra Enpa e la ditta Euroristorazione, che fornisce i pasti alle mense scolastiche di Cadoneghe, e il servizio sarà pronto a partire, indicativamente in un mese al massimo. ––

Cristina Salvato