A Caselle un sistema di stoccaggio energetico

È il più grande d’Europa e lo sta completando la Saet in un terreno affittato dal Comune

SELVAZZANO. Il più grosso sistema in Europa di accumulo elettrochimico di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili è in fase di completamento in via Parini a Caselle di Selvazzano, nell’area di proprietà del Comune dove fino a qualche anno fa c’era la pista di minimoto. Si tratta di un apparato per lo stoccaggio non convenzionale di energia elettrica della potenza complessiva di 10,8 MW e 72 KWh, ospitato in una ventina di container, che una volta completato verrà installato a Scampitella, 67 chilometri da Avellino, dove esiste una grossa concentrazione di impianti eolici e fotovoltaici. A realizzarlo è la Saet, un’azienda che ha sede in via Moravia a Caselle e che da oltre mezzo secolo opera nel settore energia, con impianti per la produzione, trasmissione e distribuzione e sottostazioni delle linee di alta tensione.

L’impianto che la ditta sta completando è stato presentato ieri pomeriggio nel corso dell’evento “Saet & Partners” a una cinquantina di ospiti e potenziali clienti arrivati da ogni parte d’Europa e dal Nord Africa, dai vertici aziendali: il presidente Carlo Portalupi, l’amministratore delegato Giorgio Rossi e il responsabile commerciale Antonio Zingales. Il valore del progetto complessivo rientra all’interno di un investimento che supera i 150 milioni di euro. «Il sistema ha lo scopo di supportare le energie rinnovabili», ha spiegato Zingales. Accumula energia quando le condizioni atmosferiche permettono una sovrapproduzione, quindi un esubero, e la restituisce alla rete elettrica nelle ore di maggiore domanda. La peculiarità è quella della restituzione controllata, in modo da supportare le energie rinnovabili».

«La Saet è una delle aziende di eccellenza del nostro territorio», ha detto il vicesindaco Bruno Saponaro intervenuto all’evento. «Quando ha manifestato la necessità di avere un’area esterna dove realizzare il progetto abbiamo avviato un bando per l’assegnazione del piazzale dell’ex pista di minimoto. La Saet se l’è aggiudicato offrendo al Comune un affitto di circa 20 mila euro l’anno. Se non avesse trovato questa soluzione forse sarebbe stata costretta lasciare Selvazzano».(g.b.)

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