A Cittadella l’unico ostetrico della provincia di Padova

Luigi Codognotto, 48 anni e due figli che ha fatto nascere personalmente «Nulla di più bello del mio lavoro». Zaia: «Professionista di grande sensibilità»
Luigi Codognotto, l’unico ostetrico maschio di tutta l’Usl 6, in servizio a Cittadella intervistato dalla Rai
Luigi Codognotto, l’unico ostetrico maschio di tutta l’Usl 6, in servizio a Cittadella intervistato dalla Rai

CITTADELLA. Più bella cosa non c'è. E lui è felice di farla, anche se è uno dei pochissimi uomini in Italia di professione ostetrico. Presta il suo servizio all'ospedale di Cittadella il solo ostetrico dell'Usl 6 Euganea, che comprende tutta la provincia patavina. Si chiama Luigi Codognotto, ha 48 anni e due figli che ha fatto nascere in prima persona, e che ora hanno 18 e 12 anni. «Siamo partecipi della vita. Ed è la cosa più bella che ci possa essere», spiega.



All'ombra delle mura lavora dal '99. In tutta la penisola sono circa 300 gli ostetrici maschi, poco più di uno su cento rispetto alle oltre 20 mila ostetriche attive a livello nazionale. Luigi è esperto in parti complicati, nello specifico in “distocia di spalla” (tiene corsi sull’argomento) «ossia quando malauguratamente esce la testa del neonato ma s’incastrano le spalle. In quei casi perdi anni di vita. Devi tirar fuori il bambino, non ci sono santi. Hai i minuti contati (non più di cinque) per fare le manovre giuste». Il mistero della vita e la tensione per ogni nascita: «In sala parto l’adrenalina è al massimo, per l’emozione ma anche per il timore che qualcosa vada storto. Due anni fa si è presentata da me una ragazza dicendomi: “Questo bambino è suo”. Non era mio, chiaro! Mia era stata la responsabilità di superare l’emergenza in sala parto. E la madre l’aveva capito. Non ci sono dubbi: ogni parto ti regala una gioia immensa». Il parto viene seguito con cura, con un lavoro che inizia mesi prima del lieto evento: «Per partorire ci vuole coraggio, ma anche preparazione. Io ho bisogno di entrare in simbiosi con le donne che assisto perché con la fiducia arriva anche la collaborazione». Luigi segue le gestanti dal corso preparto: «Quando mi vedono per la prima volta si nota un certo smarrimento, si chiedono che ci faccia un uomo, ma poi la fiducia prende piede e alla fine non interessa più che tu sia uomo o donna: le pazienti devono sentire sicurezza».



E così si creano legami che durano nel tempo: «Anche a distanza di anni, e ora pure attraverso i social, mi capita di ricevere sms di gratitudine da parte delle mamme». In tutta questa meraviglia che si ripete settimana dopo settimana Luigi ha un piccolo rammarico: sarebbe rimasto in una dimensione diversa in due momenti. «Solo in un caso mi sono pentito di fare questo appassionante lavoro. Quando ho fatto nascere i miei figli. Oltre all’intimità con la mia donna», racconta, «ho perso anche l’occasione di vivere l’emozione del padre». All'ostetrico è arrivato il plauso del presidente della Regione Luca Zaia: «Quello dell'ostetrica è uno dei lavori a prevalenza femminile, ma nella Sanità veneta ci sono anche alcuni ostetrici uomini, bravissimi, sensibili e molto professionali. Luigi Codognotto è uno di loro, splendide le sue parole». —
 

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