A Montegrotto impianto di teleriscaldamento con le acque reflue degli hotel

Il progetto per l’utilizzo della geotermia va avanti: l’obiettivo è quello di rendere la località una destinazione turistica a impatto zero. Signorelli: tema strategico
in senso orario da sopra AUGUSTUS - SOLLIEVO - COMMODORE. sotto in primo piano MARCONI VEDUTE MONTEGROTTO..BELLUCO
in senso orario da sopra AUGUSTUS - SOLLIEVO - COMMODORE. sotto in primo piano MARCONI VEDUTE MONTEGROTTO..BELLUCO

MONTEGROTTO TERME

Realizzare un impianto di teleriscaldamento che utilizza le acque reflue degli alberghi ed eroga circa 3 milioni di KWh all’anno di energia calorica, in grado quindi di riscaldare gli edifici comunali ed altre 100 abitazioni private.

L’obiettivo

Questo è l’obiettivo che l’amministrazione comunale di Montegrotto ha delineato come risultato con cui concretizzare lo studio fatto negli anni passati con l’Università di Padova per migliorare l’utilizzo della risorsa geotermica presente nel territorio euganeo, in una logica di maggiore condivisione della risorsa stessa (oggi utilizzata solo per gli stabilimenti termali) ed avviare un percorso virtuoso per rendere Montegrotto una destinazione turistica ad impatto zero, in termini di emissioni di CO2 e polvere sottili.

«Utilizzando la geotermia», spiega Renato Signorelli, presidente del Consiglio che dall’inizio amministrazione ha seguito il tema della geotermia, «abbiamo la possibilità di imprimere una svolta green al nostro territorio, abbattendo del 60% le emissioni di CO2 oggi prodotte dal riscaldamento dei nostri edifici (pari a oltre 4 tonnellate di Co2 all’anno). Ne trarrà beneficio in primis la salute di tutti i cittadini, che potranno respirare un’aria più salubre e pulita di quella attuale. Ma una svolta green sarà anche un importante volano per un rilancio della nostra destinazione turistica, considerato che la domanda di turismo green / ecoturismo cresce sensibilmente ogni anno secondo tutte le ricerche specializzate di settore».

Passi in avanti

«Nonostante l’emergenza Covid-19 negli ultimi mesi sono stati fatti importanti passi in avanti su questo tema strategico per la nostra amministrazione», prosegue Signorelli, «in particolare siamo stati contattati da una Esco (Energy Service Company, società privata che offre servizi integrati di diagnosi energetica, disegno e realizzazione di interventi di efficientamento energetico) molto interessata ad essere parte attiva nella realizzazione del nostro progetto. L’interesse di una Esco è la dimostrazione della solidità, da un punto di vista imprenditoriale, del nostro progetto, basato sulle tesi riportate dallo studio preliminare dell’Università di Padova. I tecnici della Esco stanno redigendo i progetti esecutivi dell’impianto, ipotizzando una prima realizzazione nel centro storico, per servire gli edifici comunali e gli altri edifici privati presenti nel quartiere. Con questo progetto al privato che si allaccerà all’impianto verrà fornita direttamente il calore necessario al riscaldamento dell’abitazione, senza doversi più preoccupare della gestione di caldaie o altri impianti: il tutto ad un costo concorrenziale rispetto ai prezzi di mercato attuale delle fonti fossili (gas in primis) ma respirando aria più pulita grazie alla condivisione delle risorse del nostro territorio».

«I prossimi mesi saranno decisivi per la realizzazione dell’opera», conclude Signorelli, «aspettiamo il risultato dei lavori in corso da parte dei progettisti e siamo pronti a pianificare i passaggi necessari per l’approvazione di questo progetto strategico». —


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