A Padova cade l’ultimo tabù, negozi aperti a Natale

Richiamati i dipendenti dell’Ods Store di piazza Garibaldi. A Santo Stefano serrande alzate per alcuni Despar ed Eurospar

PADOVA. Natale violato. Il 25 dicembre, tra la sorpresa di tutti gli addetti ai lavori, per la sola mattinata, resterà aperto il nuovo supermercato dei dolci, Ods, in Piazza Garibaldi (nei locali dell’ex Upim), dove sono occupati 22 lavoratori, tra commesse, cassiere e magazzinieri.

Nel giorno in cui si festeggia la nascita di Gesù Bambino tutte le attività commerciali saranno chiuse, eccetto Ods. Come già in tutti gli ultimi anni, poi, resterà aperto, per tutta la giornata, il minimarket di ortofrutta che si trova all’incrocio tra il rondò Borgomagno e via Tiziano Aspetti, gestito dal bengalese Mohamed Helal.

«Non è una scelta d’irriverenza verso i valori storici della religione cattolica» osserva il commerciante musulmano «È una scelta necessaria perché, dopo il divieto dell’ex sindaco di tenere aperto dopo le 20, ho serie difficoltà economiche di far quadrare i conti». Pochissimi anche i bar aperti. Tra questi, in centro, terranno le serrande alzate Pedrocchi, Graziati e la Cremeria Patavina, sempre in Piazza Garibaldi.

«Anche se è Natale, è giusto che qualche locale pubblico resti aperto» osserva Emanuela Meneghello, titolare della cremeria gelateria «Da anni, ormai, Padova è diventata una delle città d’arte più visitate del Nord Italia e, quindi, non si può far trovare il centro storico con tutte le porte chiuse».

Santo Stefano, ecco chi apre. I centri commerciali, i supermercati e quasi tutti i negozi resteranno chiusi anche nel giorno di Santo Stefano. I “giochi” nella grande distribuzioni sono ancora aperti, ma, sino a oggi, a tutti gli addetti ai lavori è già noto che saranno aperti, con orario ridotto, alcuni supermercati alimentari del Gruppo Despar, tra cui l’Eurospar di via Vergerio e il punto vendita all’interno della stazione ferroviaria.

Secondo quanto è stato comunicato ai sindacati potrebbero restare aperti anche i Despar delle Brentelle e dell’Ipercity. D’altronde, erano rimasti aperti già l’anno scorso. «Le eventuali aperture non sono ancora definitive» assicura Daniele Salvador della Fisascat «visto che in base a una sentenza del tribunale trentino possono decidere a maggioranza di non andare a lavorare». Come ha anticipato il patròn Francesco Canella il 26 dicembre, resteranno chiusi tutti gli Alì Market.

«Questa volta Natale capita di domenica» sottolinea Francesco Canella. «È un’occasione preziosa per dare la possibilità a tutte le collaboratrici di trascorrere due giorni consecutivi di festa all’interno delle proprie famiglie. E poi anche per me vale il motto tradizionale che bisogna lavorare per vivere e non vivere per lavorare sempre. Nella vita sono anche fondamentali i momenti che devono essere dedicati alla famiglia, agli affetti, all’accrescimento culturale e, perché no, anche alle liturgie cristiane».

La guerra dei sindacati. Nel frattempo i sindacati confederali del settore, ossia Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl ed Uiltucs-Uil, hanno già disotterato l’ascia di guerra per contrastare le aperture a Natale ed a Santo Stefano. I tre segretari provinciali, Cecilia dè Pantz, Marco Bodon e Fernando Bernalda, hanno inviato una lettera al commissario prefettizio, Michele Penta e ai sindaci di Rubano (dove si trovano Le Brentelle) e di Albignasego (Ipercity), dove li invitano a fare il possibile per evitare le aperture delle attività comerciali sia il 25 che il 26 dicembre.

«Purtroppo i centri commerciali, i supermercati e i grandi magazzini possono restare aperti tutti i giorni dell’anno e a tutte le ore del giorno» spiega Marco Bodon, della Cisl «Invitiamo, però, i primi cittadini, a emanare delle ordinanze, in cui si vietano le eventuali aperture».

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