A Padova lo stesso autobus due volte ko in 24

PADOVA. Secondo incidente in due giorni per l’autobus che martedì mattina era stato fermato dall’autista davanti al cimitero, a Chiesanuova (linea 10), perché dal motore usciva una colonna di fumo bianco.
Ieri, alle 13. 30, lo stesso autobus, targato 518, utilizzato sulla linea 12 per Selvazzano, è stato fermato in via Sorio perché dal motore usciva fumo nero. L’autista ha usato l’estintore e ha spento il principio d’incendio, poi il mezzo è stato trainato in deposito.
«BusItalia sta diventando una barzelletta», ironizza Vittorio Rosa, segretario del sindacato Sls (Sindacato lavoro e società). «Dallo stesso bus autosnodato un giorno esce fumo bianco e il giorno seguente fumo nero dopo che l’azienda l’ha rimesso subito su strada senza sottoporlo ad un’approfondita verifica tecnica.
Siamo davanti a dei professionisti oppure a dei dilettanti? A questo punto spetta al Comune (possiede il 45% delle azioni, ndr) promuovere subito un incontro con BusItalia alla presenza dei sindacati per effettuare una nuova indagine sulla sicurezza. Ci sono di mezzo sia i lavoratori e sia i passeggeri».
Immediata la risposta del presidente di BusItalia Veneto: «Innanzitutto un ringraziamento speciale all’autista, che ha avuto coraggio e competenza a spegnere immediatamente il principio d’incendio», osserva Andrea Ragona.
«A questo punto, però, due incidenti in poco più di 24 ore sullo stesso bus mi sembrano troppi. Già oggi mi farò carico di contattare tutti i funzionari e i responsabili del settore tecnico dell’azienda per cercare di capire cos’è effettivamente successo e perché, ieri, il bus è stato rimesso su strada».
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