A Padova si fa il test del Dna per dimagrire

PADOVA. Esistono. Mangiano schifezze di ogni genere, non hanno mai visto una palestra in vita, ma hanno un fisico perfetto. I comuni mortali, quelli che non fanno che “brucare” insalata, quelli che nonostante maratone di tapis roulant sono in costante litigio con la bilancia, li odiano. «Perché?», si chiedono eserciti di uomini e donne con pancetta d’ordinanza e abbonamento fitness attivo dodici mesi all’anno. Fino a ieri la risposta era una, tanto antipatica quanto fatalista, «metabolismo».
Un’azienda padovana, la Research Innovation, specializzata in diagnostica genetica (lavora con la sanità pubblica e privata), ma con il pallino della ricerca, ha sradicato questa convinzione. La risposta ai perché del sovrappeso è scritta nel Dna. Sono i geni che decidono gli effetti che alimentazione e attività fisica esercitano sull’organismo. La Research Innovation, incubatore di genetica, attraverso un tampone orale (uno scovolino che si passa nella bocca) è in grado di predire come il fisico reagisce a determinati gruppi di alimenti, all’esercizio e pure la tendenza a ingrassare. Come? Attraverso l’analisi dei polimorfismi genetici. A Padova la genetica diventa “pop”, entrando nella vita di tutti i giorni. Non più solo diagnostica delle malattie più gravi, di cui l’azienda capitanata dal Ceo Alberta Leon è leader, ma anche un “servizio” dedicato al benessere. «Noi facciamo ricerca applicata. E stiamo lavorando da anni sul fronte della nutri-genetica. Attraverso un’analisi del Dna riusciamo a individuare alcuni polimorfismi genetici, quelle differenze non patologiche che però fanno assorbire i nutrienti in modo diverso».
Tre i test a disposizione: il primo permette di scoprire i componenti della dieta che fanno ingrassare tra carboidrati, grassi, grassi combinati con i carboidrati, carboidrati combinati con i grassi saturi, grassi e grassi saturi, grassi, carboidrati e grassi saturi. «Con la risposta del test si potrà limitare solo l’alimento cui si è più sensibili. Ciascuno di noi ha la sua scala di sensibilità ai nutrienti e di solito è sufficiente, oltre ovviamente a non esagerare con il cibo, ridurre selettivamente uno o pochi nutrienti per ottenere risultati visibili». Un esempio? Se si risulta sensibili ai grassi è meglio spezzare la fame con una porzione di formaggio piuttosto che con un pacchetto di crackers. Gli altri due test invece aiutano a capire come affrontare la questione “attività fisica”. Un tampone dà la risposta, “fotografa” come i geni di ciascuno rispondono all’esercizio fisico. Il terzo invece determina la tendenza a ingrassare. Che i pigri però non sperino di essere semplicemente dichiarati “inabili allo sport”.
«Le risposte di questi test servono per impostare i propri stili di vita in modo corretto», spiega Leon, che ha un passato da docente a contratto con l’Università di Padova, «se una persona risulta un cattivo responder all’attività fisica bisogna impostare l’allenamento in modo diverso. Quei quindici minuti di camminata al giorno consigliati dagli specialisti serviranno a poco. Noi non diamo diete insieme ai risultati, il test serve quale impostazione. E non risolve nemmeno il problema dell’obesità patologica», continua la Ceo di Reserch Innovation, che ha sede in via Svizzera, nella zona industriale di Padova. «È utile per chi lotta con i quattro-cinque chili di troppo, per dare una svolta alla dieta». Il test è distribuito nelle farmacie e sarà lo stesso laboratorio a eseguire l’esame e a dare il responso al paziente.
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