A San Pietro in Gu i figuranti interpretano gli episodi della Bibbia e della vita di Gesù

L’evento
Più di 130 figuranti e una cinquantina di animali veri. Sono i protagonisti dello storico presepio vivente di San Pietro in Gu, uno dei primi della diocesi di Vicenza e della provincia di Padova. Si tratta di uno spettacolo a tutti gli effetti, giunto alla 37ª edizione, dove viene coinvolto l’intero paese e la comunità parrocchiale, sotto la solida regia della Pro loco guadense e del suo presidente Giuseppe Morselli.
Migliaia sono i visitatori, anche da fuori regione, che ogni due anni arrivano ad assistere alla manifestazione che si svolge nel parco giochi di Via Mazzini in un’area allestita di 4. 200 metri quadrati.
I preparativi iniziano tre mesi prima e sono piuttosto impegnativi: 2 mila ore di lavoro per la creazione degli scenari, rigorosamente a opera degli abitanti del paese, circa 700 ore di lavoro per gli elettricisti e infinite ore impiegate da sarte e costumiste che preparano gli abiti di scena, frutto di un’attenta documentazione storica.
Il tutto per raggiungere un risultato unico e “inimitabile”, come recitano i cartelloni pubblicitari. Che emoziona e stupisce, lasciando il visitatore senza parole. Chi vede per la prima volta il presepio vivente ne rimane colpito, ma lo stesso capita anche a chi ci ritorna nelle edizioni successive, grazie a tutti gli effetti che vengono aggiunti e alle scene che si arricchiscono di anno in anno.
La sacra rappresentazione, della durata di un’ora, ripercorre la storia della Salvezza e si chiude con la predicazione delle Beatitudini. Si parte dunque dall’Antico Testamento fino alla nascita di Gesù con scene tratte dalle Profezie o rappresentanti la schiavitù degli Ebrei, l’esodo dall’Egitto, Mosè e la consegna dei Dieci Comandamenti, l’Annunciazione, il censimento, la ricerca dell’alloggio, la nascita del Salvatore, la rabbia di Erode, l’adorazione dei Magi, la presentazione al tempio... Il tutto con richiami all’attualità e messaggi di pace e di solidarietà. Al termine, il pubblico è invitato ad avvicinarsi ai fuochi dei pastori, entrando così direttamente nella scena.
La storia del presepio vivente di San Pietro in Gu inizia nel 1976 per volontà di suor Adele Martini, che volle portare anche in Veneto l’esperienza tipica della sua terra, l’Umbria. Inizialmente erano i genitori a rappresentare la Natività con mezzi e spazi modesti. Con gli anni, la gente cominciò ad affezionarsi e a rilanciare l’evento sempre più in grande, spostando la scena dal cortile della scuola dell’Infanzia al campo da calcio e successivamente al parco giochi, dove si trova ora.
La rappresentazione, patrocinata da Comune, Provincia di Padova e Consorzio cittadellese delle Pro loco, ha confermato anche quest’anno il successo di pubblico già nelle prime 4 date in calendario. Ne rimangono altre 3, (13, 20 e 27 gennaio), che si potranno comodamente seguire da una tribuna riscaldata, con inizio alle 17.45. –
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