A Villa del Conte il presepe compie 60 anni

VILLA DEL CONTE. Tutti lo conoscono con il soprannome “il capo”. Lui è Iginio Tonin, ha 76 anni e il suo presepe da quasi sessant’anni è un’opera d’arte e un luogo di incontro. Per quarant’anni...
VILLA DEL CONTE. Tutti lo conoscono con il soprannome “il capo”. Lui è Iginio Tonin, ha 76 anni e il suo presepe da quasi sessant’anni è un’opera d’arte e un luogo di incontro. Per quarant’anni Iginio ha lavorato in un’industria metalmeccanica dove le esalazioni e le micro polveri hanno martoriato i suoi polmoni.


“Il capo”, nonostante la fibrosi polmonare che da tre anni lo tiene legato ad una bombola di ossigeno, continua a fare quello che più ama: prendersi cura del suo presepe.


Allestito ogni anno dal 24 dicembre al 31 gennaio nel centro parrocchiale di Villa del Conte, la struttura, composta da 18 scene e 50 statuine meccanizzate, si snoda lungo un percorso dove vengono rappresentate la campagna veneta degli anni Cinquanta e scene tratte dal vangelo, tra cui il miracolo delle nozze di Cana, con la trasformazione dell’acqua in vino.


Un presepe che rappresenta, oltre che la vita di Gesù, il paesaggio veneto, in particolare quello dell'alta padovana e di Villa del Conte.


«Da quest’anno c’è una novità: abbiamo ricreato il vecchio mulino che si trovava in paese lungo il corso del Tergola», spiega Iginio Tonin.


Un’opera, il suo presepe, che ha visto impegnate intere generazioni e che oggi l'ideatore e artefice dirige a distanza: «La mia speranza più grande» confessa Tonin, «è che, negli anni, il presepe possa continuare ad esistere».


Martina Mazzaro


Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova