Abano avrà il suo maneggio e sarà uno dei più grandi in Veneto

Struttura in via Ponte della Fabbrica grazie all’entusiasmo di una 25enne, Claudia Mandruzzato, che non ha paura della crisi del settore: «Amo troppo i cavalli» 
MORSEGO-FOTOPIRAN-ABANO TERME-NUOVO MANEGGIO MANDRUZZATO
MORSEGO-FOTOPIRAN-ABANO TERME-NUOVO MANEGGIO MANDRUZZATO

ABANO TERME. È in corso di realizzazione in via Ponte della Fabbrica uno dei maneggi più grandi del Veneto. A portare avanti il progetto l’azienda Mandruzzato, capitanata dalla 25enne Claudia, da sempre appassionata di ippica. Nella struttura ci saranno 40 box forniti di tutti i servizi, campo indoor 30x60 metri con annessa club house, campo outdoor 40x80 metri per allenare cavallo da gara. Inoltre, sarà presente una struttura coperta (tondino) a disposizione della clientela per attività con il cavallo alla corda e giostra. «L’obiettivo dell’intera struttura è garantire un elevato grado di professionalità al cliente, sia dal punto di vista del personale che delle strutture», spiega Claudia Mandruzzato.

MORSEGO-FOTOPIRAN-ABANO TERME-NUOVO MANEGGIO MANDRUZZATO mandruzzato claudia
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Punto di riferimento.

«Queste sono le prerogative che permetteranno alla mia scuderia di diventare un punto di riferimento tra i centri ippici veneti». I lavori sono ben avviati e dovrebbero concludersi entro pochi mesi. Sono visibili dal ponte che porta verso Strada Battaglia e Albignasego. Un sogno che diventa realtà quello di Claudia, che da piccola amava disegnare cavalli. «Ho ereditato l’amore e il rispetto dei cavalli dal mio bisnonno», racconta. «Fin da piccola era chiaro che facessero parte di me. Non ho mai immaginato una vita senza di loro. A 12 anni ho convinto mia zia a portarmi in un maneggio per una lezione di equitazione».

Passione enorme. Ai miei genitori sono sempre piaciuti i cavalli, ma il timore che mi facessi male li ha frenati a farmi continuare, ma nel giro di un anno hanno ceduto e si sono appassionati anche loro. Da quel giorno non ho più smesso di cavalcare: a 13 anni ho avuto il mio primo cavallo e con lui ho iniziato anche le prime gare di salto. A 15 anni ho sostenuto il mio primo Gran Premio con il cavallo che da lì a poco avrebbe segnato la mia intera carriera giovanile, Niquito. Una volta finite le gare giovanili, è stato Bingo a farmi spiccare il volo, lui con la sua storia travagliata è passato dall’ultimo degli scarti al mio cavallo di punta».

Ora il progetto del centro ippico, senza timore della gravissima crisi del settore in Italia: «Bisogna avere fiducia in quello che si fa», spiega la Mandruzzato. «Dalla mia grande passione e con l’aiuto costante dei miei genitori è nata l’idea di dar vita a quello che è il mio sogno più grande: avere una scuderia mia. Di carattere sono una persona che non riesce mai a fermarsi, che ha bisogno di nuove sfide e progetti da sviluppare, quindi ho deciso di creare una struttura che possa offrire tutti i comfort per praticare in modo ottimale lo sport equestre a tutti i livelli». —

Federico Franchin. © RIPRODUZIONE RISERVATA .

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