Abano Terme, in piscina la bimba non c’è: la mamma in panico chiama il 112

La figlia di 7 anni era tornata a casa da sola non trovando la madre ad attenderla

Federico Franchin
La piscina comunale di Abano Terme
La piscina comunale di Abano Terme

Non vede arrivare la madre a prenderla e, stanca, prende il badge, si apre il tornello e torna a casa da sola. Protagonista una bimba di 7 anni che martedì 21 gennaio pomeriggio aveva appena frequentato un corso di nuoto alle piscine comunali di via Pillon ad Abano.

Momenti di grande apprensione all’impianto natatorio aponense quando la madre, una volta arrivata, non ha visto la figlia ad attenderla. Sono intervenuti anche i carabinieri di Abano, chiamati in soccorso dal genitore della piccola.

«La bambina aveva in dotazione il badge che viene dato ad ogni famiglia per aprire i tornelli» racconta Nunzio Parisi, presidente della Coop 80, che ha in gestione l’impianto, «non vedendo arrivare la madre, ha passato il tesserino, si è aperta e si è avviata per rincasare da sola. Teniamo presente che abita poco distante dalle piscine comunali».

Senza paura la bimba ha seguito il tragitto verso casa. «A metà percorso ha trovato un vicino che l’ha accompagnata verso la propria abitazione. Una volta trovatasi di fronte al cancello, la bimba ha suonato, ma non c’era nessuno in casa, dato che la madre era uscita proprio per venire a prenderla in piscina».

Non avendo le chiavi per aprirsi, la bambina, accompagnata ancora dal vicino, è ritornata alle piscine comunali.

«Nel frattempo era finalmente arrivata la mamma» racconta ancora Parisi, «la stessa, spaventata, visto che non vedeva la figlia, ha immediatamente chiamato i carabinieri che subito sono giunti con una pattuglia. Dopo poco, comunque, è arrivata la bimba e lo spavento si è dissolto».

Sono stati momenti di grande apprensione. «Quando la mamma ha dato l’allarme, ci siamo messi tutti a cercare dappertutto la piccola, eravamo preoccupati. E pensare che si è anche scoperto che mentre tornava a casa da sola, dall’altro lato della strada, stava passando anche il papà che però non l’ha vista. È stata una situazione al limite dell’assurdo. È chiaro» conclude Parisi, «che ora suggeriremo alla società sportiva di aumentare la sorveglianza ai tornelli dei propri iscritti e ai genitori di non lasciare il badge ai figli in età così precoce». —

 

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