Abano, aste deserte per l’acquisto degli hotel Eden e Salvagnini

Il tre stelle ora si può acquistare a 650 mila euro. La base d’asta della struttura di piazza Caduti (che è ancora operativa) era invece di 2 milioni e mezzo

Federico Franchin
Aste deserte per gli hotel Eden e Salvagnini ad Abano Terme
Aste deserte per gli hotel Eden e Salvagnini ad Abano Terme

 

Sono andate deserte le aste per la cessione degli hotel Eden e Salvagnini di Abano.

Per quanto riguarda l’Hotel Eden di via Flacco per la seconda volta la gara è andata deserta. Nel terzo tentativo di vendita si potrà ora acquistare l’hotel a tre stelle per la cifra bassissima di 658.800 euro. Insomma poco più di quanto si spende ormai per un appartamento di lusso alle Terme.

L’asta è seguita ad una esecuzione immobiliare nei confronti della famiglia Colombana.

L’albergo è attualmente aperto e gestito da una società ricollegabile a Gianni Albertin. Nulla da fare anche per l’ennesima asta indetta dall’Altavita Ira, proprietaria dell’immobile, per la cessione dell’Hotel Salvagnini di piazza Caduti.

La base della gara era fissata a 2.572.000 euro. Nel Pat vi è già una previsione di un cambio di destinazione d’uso, generico, da alberghiero a “misto”.

Il Comune di Abano ha nel frattempo, sempre in sede di approvazione del Pat, annullato al previsione edificatoria che avrebbe visto sorgere altri due alberghi, che sarebbero stati costruiti da zero.

Nella zona verso Monteortone, in via Pillon, era previsto un hotel. Ora il Comune sta ragionando con la proprietà di destinare l’area ad un interesse collettivo.

Stessa cosa per l’altra zona, quella in prossimità di via Fasolo, che prevede anche qui una proposta avanzata dal Comune di realizzare strutture di interesse pubblico. In questo caso l’amministrazione con l’Ufficio tecnico avevano proposto alla proprietà di destinare l’area al social housing, quindi alla realizzazione di case e appartamenti da destinare alle persone più povere, svantaggiare e in difficoltà nell’accedere al normale mercato immobiliare.

Ora tutte queste ipotesi nel Piano degli interventi dovranno essere formalizzate con progetti concreti. La minoranza intanto dice no secco alle speculazioni edilizie.

La notizia dell’acquisto dell’Hotel Orologio di Abano da parte di una cordata di imprenditori albanesi, non manca di sollevare preoccupazioni. «Se da un lato non posso che esprimere soddisfazione nell’aver appreso che ci sono imprenditori che decidono di investire in Abano, dall’altro non posso mancare di manifestare la preoccupazione che ciò possa portare con sé iniziative edilizie puramente speculative, tali da alterare i luoghi e gli spazi», dice il consigliere comunale di opposizione, Luigi Ciccarese.

«Le voci incontrollate che già si sono sviluppate intorno alla notizia, che ipotizzano utilizzi dell’area a fini anche differenti rispetto all’attuale destinazione d’uso, mi inducono a sollecitare il sindaco, sin da ora, a mantenere alta la guardia, evitando nuove avventure edificatorie che possano snaturare la zona.

La stessa amministrazione che ha sempre fatto della tutela dell’ambiente la propria bandiera, è chiamata ad esprimersi con parole chiare sulla vicenda», aggiunge: «L’Hotel Orologio rappresenta un pezzo di storia dell’Abano che tutti ricordano, e l’immenso parco che circonda l’edificio costituisce un polmone verde di cui la città non può fare a meno. Plaudo all’iniziativa lanciata da alcuni concittadini, di attivarsi per favorire l’inserimento dello storico hotel in cima alla lista dei beni da preservare del Fai-I luoghi del Cuore».

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