Abano, Villa Mocenigo Mainardi: la diroccata dimora di dogi sarà residence dei vip

Al via gli interventi per dare nuova vita al complesso monumentale del ’400. Investiti 20 milioni per farne un polo direzionale, commerciale e abitativo

ABANO. Sono iniziati da qualche giorno i lavori di restauro di villa Mocenigo Mainardi, che si affaccia sulla rotatoria di ingresso alla bretellina di curva Boston, dove sorgerà il nuovo centro commerciale Aliper. Un primo passo verso la rinascita del quattrocentesco complesso tutelato dalla Soprintendenza ai beni architettonici, in stato di abbandono da oltre un trentennio.



Il progetto

I lavori saranno eseguiti dalla Cavagnis Costruzioni srl di Padova per conto della società Mocenigo srl, proprietaria del complesso monumentale. Previsti due stralci di lavori: il primo da 7 milioni, un secondo che porterà l’investimento totale a 20.

La storia

Intorno al Quattrocento, la veneziana stirpe Mocenigo, famiglia di dogi, acquistò la porzione di territorio denominata i guazzi: un vasto terreno facilmente raggiungibile risalendo il canale Battaglia. Un primo edificio risale a quell'epoca. L'impianto della villa si può datare tra fine Seicento e inizio Settecento, quando vennero bonificati i terreni da Alvise II e costruiti la nobile residenza, le due barchesse laterali e l'oratorio. Con la caduta della Serenissima, all’inizio dell’Ottocento, la proprietà venne ceduta alla famiglia Jacob Trieste e successivamente alla famiglia Sacerdoti, che creò un centro di raccolta per l'essiccazione del tabacco, realizzando le strutture destinate a questo tipo di lavorazione. Con le leggi razziali, la famiglia dovette vendere le proprietà di Abano. Le successe la famiglia Dalla Francesca. Dopo anni di abbandono, i possedimenti finirono al commendator Leonildo Mainardi che, nel 1968, intervenne con importanti lavori di ristrutturazione. Il complesso passò poi alla famiglia Baido e infine all'immobiliare Mocenigo, che ora dà avvio alla rigenerazione urbana di un'area di 44.570 metri quadri, con 46.000 metri cubi di edifici. Il restauro inizierà dai due edifici di maggior valore storico e culturale: il corpo della villa e una barchessa.



L'intervento

Prevede la realizzazione di un mix di direzionale, commerciale e residenziale affinché il luogo torni a vivere. Il progetto è stato redatto dallo Studio Negri e Fauro architetti associati nel rispetto della qualità di un bene vincolato, tanto da aver già attenuto le necessarie autorizzazioni della Soprintendenza.



Fase uno

«La prima parte dell'intervento sulla villa e sulla barchessa richiederà 7 milioni di euro, mente per il completamento dell'intero progetto ne servirà una ventina», spiega Giacomo Cavagnis, presidente dell'impresa di costruzioni, «A Padova siamo stati impegnati nel recupero dell'avancorpo del Foro Boario. Anche quello, come villa Mocenigo, è un edificio storico. La sfida in questo tipo di fabbricati è, nel rispetto delle prescrizioni, immaginare nuovi impieghi che li rendano sostenibili». Da alcuni accenni si intuisce che i futuri spazi direzionali nel complesso di villa Mocenigo avrebbero già almeno un interessato, che gli appartamenti saranno di alto livello e che per le presenze commerciali si cercano inquilini particolari, non grandi catene da centro commerciale. Una parte del parco della villa sarà aperto a tutti. —


 

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