«Abusive le pedane sulla Mola È linea tagliafuoco per i Colli»

G.b.

GALZIGNANO

«Le strutture sul sentiero Della Mola sono abusive e vanno tolte». Non usa mezzi termini il presidente dell’Ente Parco Colli, Riccardo Masin, nel rispondere alla signora Katia Fasolo, mamma di uno dei ragazzi che usano la pedana di legno realizzata tra i boschi nella zona dei Regazzoni, che chiedeva che quel palco che rende le discese di downhill con la mountain bike più spettacolari, potesse rimanere.

«Nulla da eccepire sulle opportunità di svago e di divertimento che il territorio dei Colli Euganei offre ai giovani bikers, sicuramente sono preferibili alle giornate trascorse sui social, ma le strutture destinate al downhill sul sentiero Della Mola, tra Galzignano e Torreglia, sono abusive e come tutte le altre vanno rimosse», puntualizza Masin. «Quel sentiero in realtà è una linea tagliafuoco al servizio degli operatori preposti allo spegnimento di possibili incendi e quindi inserire ostacoli che possono fare da intralcio alle operazioni può costituire un serio pericolo. Aggiungo che sicuramente tra gli indirizzi dell’ente la salvaguardia del patrimonio boschivo, mentre di sicuro non lo è l’autorizzazione a condurre pratiche sportive, seppur divertenti, su impianti illegali che non rispondono a nessuna norma di sicurezza, realizzati senza l’autorizzazione del legittimo proprietario dell’area, che è un privato».

Masin evidenzia che del territorio del Parco Colli, che è di quasi 20mila ettari di area collinare, solo il 2% è di proprietà pubblica (Regione e Provincia), tutto il resto rientra nella proprietà privata ed è soggetto a tutela paesaggistica. «Approfitto dell’opportunità offertami dalla signora Fasolo per estendere un messaggio molto più ampio e mi auguro di aiuto a comprendere la vera natura dei luoghi e la funzione del Parco. Purtroppo è invalsa l’idea che i Colli siano un’area senza proprietari e quindi che ogni attività sia permessa, compreso il motocross, ma in realtà stiamo parlando di un territorio al quale sono stati riconosciuti valori naturalistici, storici e ambientali che sono stati messi sotto alla tutela e alla valorizzazione dell’Ente. Quando ci si approccia a queste aree non andrebbe mai dimenticato che su di esse viene esercitata una salvaguardia che è oggetto di specifiche leggi che andrebbero severamente osservate». ––



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