Ai poveri frutta e verdura non venduta: Acli a braccetto con il mercato Maap

A Padova nasce una nuova collaborazione: l’obiettivo è consegnare un prodotto sano a chi ne ha bisogno e ridurre gli sprechi

Marta Randon
I protagonisti della nuova cooperazione tra Acli Padova e il Maap
I protagonisti della nuova cooperazione tra Acli Padova e il Maap

La “Rete Solida” delle Acli di Padova e Rovigo approda al Mercato agroalimentare di corso Stati Uniti. L’obiettivo è recuperare più frutta e verdura possibile per donarla a chi è in difficoltà attraverso associazioni ed enti, ottimizzando gli sprechi. Tutto sarà monitorato e registrato in un portale. Il progetto è in partenza.

«Oggi l’invenduto della maggior parte dei grossisti del Maap viene già dato ai bisognosi, il nostro compito è quello di riorganizzare il tutto, cercando di aumentare i numeri», spiega il presidente delle Acli provinciali Maurizio Drezzadore.

“Rete Solida” da 13 anni collabora con 120 enti no-profit e una fitta rete di volontari che ogni anno distribuisce da un milione e mezzo a due milioni di generi alimentari e prodotti vari raggiungendo circa 18 mila persone. Grazie alla collaborazione con il Maap i numeri sono destinati a crescere.

«Negli anni le persone che aiutiamo sono cambiate – spiega il presidente – Un tempo la povertà era rappresentata da chi era senza lavoro, poi dagli stranieri. Oggi ci sono i padri separati con alle spalle famiglie sgretolate, negli ultimi anni sono aumentati soprattutto i lavoratori che guadagnano meno di mille euro al mese e devono mantenere una famiglia. Gli affitti a Padova sono alle stelle, non è facile tirare avanti. Tutto questo pone un interrogativo non solo socio-economico, ma politico».

Acli recupera il cibo, soprattutto confezionato, dalle mense scolastiche, dalla grande rete dei supermercati, e poi Caritas, le parrocchie e associazioni varie lo “smistano”. «La collaborazione con il Maap ci permette di fare un passo avanti importante: offrire un prodotto fresco, frutta e verdura, fondamentale per la dieta di ogni individuo», continua Drezzadore.

«Da sempre doniamo l’invenduto a chi ne ha bisogno, ma l’abbiamo sempre fatto in modo autonomo, disordinato, questa riorganizzazione ci serviva», è il commento del presidente del gruppo Grossisti Maap Roberto Boscolo.

Il mercato padovano è il primo in Italia per export, il sesto come volumi. La metà della frutta e verdura viene venduta a Padova e provincia, soprattutto ad Abano, ma anche a Caorle, Jesolo, Bibione. Il resto va ad Est: Slovenia, Austria, Croazia. Si trova tutto: dall’esotico al locale. I clienti sono soprattutto hotel, ristoranti e catering.

Il mercato è rimasto in zona fiera fino al 1993 (molti ricorderanno «la notte del lunghi carrelli» per il trasloco), poi si è trasferito in zona industriale. La proprietà è 51% pubblica (Comune e Camera di commercio), il 49% privata.

«Abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta di Acli – dice Dora Rizzardo, componente del cda in quota Comune – Oggi il progetto di recupero di ortofrutta diventa strutturale, recupereremo di più, le associazioni aumenteranno e potremo raggiungere più famiglie bisognose».

Tuttavia anche gli enti benefici stanno attraversando un periodo di crisi: «I volontari scarseggiano, il problema è il cambio generazionale, la burocratizzazione, notiamo che la rete distributiva è in affanno, di fronte ad un bisogno in crescita – riflette Massimiliano Monterosso, coordinatore del progetto “Rete Solida” – Questa iniziativa ci consentirà di sapere quanto viene donato, come e perché».

«Ci sarà il bilancio di responsabilità del Maap. Alla fine dell’anno ogni grossista potrà sapere quanto ha donato. Quello che sarebbe rifiuto può diventare risorsa», afferma la consigliera Rizzardo.

«La sfida del 2026 è ridurre lo spreco alimentare nelle case, lì dove si consuma e si butta molto. Ne parleremo con il Comune, non basta solo rendere la distribuzione più efficace, serve più consapevolezza da parte del cittadino, le famiglie vanno educate» dice il presidente di Acli.

«La ricaduta è sociale, ma anche ambientale – conclude l’assessore all’ambiente Andrea Ragona – La sostenibilità per il Comune è una priorità».

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