Acqua potabile, oligominerale e iposodica «Bevete quella del rubinetto che è buona»

Sicura, economica, buona e anche comoda. Sono le caratteristiche dell’acqua di rubinetto contenute nella dodicesima edizione del report “In buone acque di AcegasApsAmga” dedicato alla qualità dell’acqua potabile nel territorio padovano servito da AcegasApsAmga.
Il documento offre dati quantitativi e qualitativi delle analisi effettuate sulle acque della rete padovana e di tutto il territorio servito dall’azienda nel corso del 2019. Sintetizza i risultati dei controlli chimici e microbiologici svolti quotidianamente – internamente oltre che in sinergia con l’Usl 6 Euganea – sull’acqua erogata nella rete padovana: 57 analisi al giorno, 20.774 complessive nel 2019, con il 100% di risultati conformi alla legislazione sia regionale che nazionale.
L’acqua bevuta dai cittadini di Padova proviene dall’Oasi Naturalistica di Villaverla, nel Vicentino, contesto verde e incontaminato: qui il Centro idrico di Novoledo effettua prelievi periodici su acqua di sorgente, su pozzi campione per l’acqua di falda, di acqua in uscita degli impianti di potabilizzazione e di acqua in rete di distribuzione cittadina.
Complessivamente, quindi l’acqua che esce dai rubinetti d Padova è oligominerale, può avere effetti diuretici ed essere indicata per le diete povere di sodio. È classificata come acqua di media-bassa durezza e, in base alle caratteristiche batteriologiche, è da considerarsi microbiologicamente pura. In caso si avverta sapore di cloro, spiega AcegasApsAmga, è sufficiente lasciar riposare l’acqua in una caraffa prima di consumarla, meglio se in frigo. Del resto, secondo quanto riferito dal report, l’acqua “a km zero” è anche economica: in una famiglia di tre persone, infatti, consente di risparmiare quasi 460 euro l’anno rispetto a quella in bottiglia. Non solo: si stima che 1000 litri d’acqua minerale in bottiglia costino in media 280 euro, mentre la stessa quantità prelevata dalla rete e distribuita dal Gruppo costa mediamente 2,1 euro.
Nel Padovano sono state installate sorgenti urbane in cui i cittadini possono prelevare acqua frizzante, liscia o refrigerata e attraverso un monitor vederne i parametri chimico-fisici. Ad oggi le sorgenti sono 6: Guizza, Mortise, Abano Terme, Abano Terme Giarre, Legnaro e Sant’Angelo di Piove.
Il documento offre, inoltre, una visione immediata della rete acquedottistica di Padova che serve oltre 299.000 cittadini, attraverso una rete di 2.045 km in cui, nel 2019, sono stati immessi oltre 40 milioni di metri cubi di acqua.
In questo scenario si pone il tema ambientale laddove l’Italia risulta essere al terzo posto nella classifica mondiale per consumo pro capite di acqua in bottiglia: solo il 10% è in vetro, mentre appena il 41% delle bottiglie di plastica viene riciclato. Non solo: tra il 2015 e il 2018 i consumi italiani di acqua in bottiglia sono aumentati del 6,6%, per un totale di 13 miliardi di litri. Un milione le bottiglie di plastica vendute ogni minuto nel mondo (dato 2018): una volta utilizzate, si trasformano nel rifiuto plastico abbandonato più presente nelle spiagge e nelle città. Per questo, la direttiva europea ha fissato un obiettivo di raccolta del 90% entro il 2025. Sempre in quella data, il 25% delle bottiglie di plastica dovrà essere fatto di materiali riciclati, cifra che deve arrivare al 30% per il 2030.
Dei 37,6 milioni investiti da AcegasApsAmga nel 2019, il 57% è stato impiegato per gli acquedotti, il 27% nelle fognature e il 16% nella depurazione. A Padova i principali impianti di potabilizzazione sono a Voltabrusegana e Brentelle (falda), mentre sul fronte del sollevamento Codalunga, Montà e Stanga. Sul sito della multiutility (acegasapsamga. it) è possibile consultare il report. —
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