Acquisizione di sei sportelli la Banca Patavina è più forte

Sono a Padova, Este, Monselice, Baone, Tribano e Conselve Sostituiscono quelli della ex Bcc Euganea e di Crediveneto Confermato il personale 

ESTE

Lunedì la Banca Patavina ha completato l’operazione di acquisizione di sei sportelli, già di proprietà delle ex Bcc Euganea e Crediveneto. I sei sportelli hanno sede a Este, Monselice, Baone, Tribano, Conselve (tutti legati alla ex Bcc Euganea) e Padova (quest’ultimo in Corso Milano è l’unico del vecchio istituto montagnanese Crediveneto, oggetto di liquidazione coatta nel 2016). Il cambio è legato all’operazione di acquisizione da parte di Banca Patavina del ramo d’azienda di Banca Sviluppo, la banca di proprietà del Gruppo bancario Iccrea.

continuità garantita

Spiega Gianni Barison, il direttore generale: «Banca Patavina ha garantito la continuità dei servizi e delle prestazioni, mantenendo per la nuova clientela i livelli di prezzo e delle linee di credito in essere al momento della migrazione. Una continuità garantita anche sotto il profilo della relazione umana: il personale impegnato nei diversi sportelli è stato confermato». Il passaggio aggiunge cinquemila clienti agli oltre 60 mila della Bcc e masse per 200 milioni di euro. Il cambio è divenuto effettivo lunedì, dopo una “migrazione informatica” effettuata tra sabato e domenica.

ex banca sviluppo

Gli sportelli di Este, Baone e Conselve hanno riaperto sotto la nuova insegna di Banca Patavina, mentre gli sportelli di Monselice, Tribano e Padova hanno accolto la clientela proveniente dagli attigui sportelli della ex Banca Sviluppo che sono stati chiusi. Sottolinea Leonardo Toson, presidente di Banca Patavina: «È un’operazione straordinaria che coinvolge da un lato la clientela di Banca Sviluppo, che entra a fare parte della nostra Bcc, dall’altro i clienti delle filiali che saranno interessate dagli accorpamenti in un’ottica di miglioramento complessivo del servizio e di un rafforzamento della presenza di Banca Patavina. Ci piace pensare che gli sportelli interessati vengano “restituiti” al territorio di appartenenza dove peraltro la nostra banca, nata dalla fusione delle ex Bcc di Sant’Elena e di Piove di Sacco, vanta presenza solida». —

Nicola Cesaro

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