Addio a Piazza Insurrezione, trasloco in corso per l’Inps

PADOVA. Nel giro di qualche mese se va tutto liscio, comunque certamente entro la fine del 2015, il palazzone dell’Inps di piazza Insurrezione rimarrà vuoto. In balìa di ciò che deciderà di farne la società provata cui appartiene.
E’ in corso il trasloco nello stabile appositamente ristrutturato dell’ex Inpdap (istituto che è stato accorpato all’Inps) di via Delù, quasi di fronte alla sede dell’Aci.
Una rivoluzione per Padova e per i padovani che al ritmo di 400 al giorno arrivano all’Inps, e che diventano 600 nei periodi “caldi” in cui pensionati e disoccupati vanno a ritirare i Cud o quando i pagamenti della cassa integrazione o disoccupazione sono in ritardo e la gente si affolla agli sportelli per chiedere urgenti spiegazioni. Sono 300 i dipendenti dell’Inps provinciale, tra la sede centrale e le quattro agenzie sul territorio (Piove di Sacco, Este, Cittadella, Camposampiero), 250 dei quali a Padova. Di questi, 161 si trasferiranno in via Delù e per i rimanenti «stiamo cercando altri plessi», spiega Dario Buonomo, 48 anni, il direttore provinciale; «Rimangono 90 persone da collocare in altre sedi: una, in affitto, sarà ricavata all’interno dello stabile dell’Aci e vi andranno in 40; l’altra in un piano, di proprietà dell’Inps, di un palazzo in via Gozzi dove andranno altre 40-50 persone». Intanto sono undici i dipendenti che hanno sbaraccato gli uffici in piazza Insurrezione e già lavorano in via Delù, tutto il settore pensioni. Devono ancora riprendersi dal trasloco, non solo per il piccolo trauma di aver abbandonato il palazzo di piazza Insurrezione magari dopo decenni, ma anche per via degli scatoloni su scatoloni da riempire di pratiche lì, e da svuotare là; e per via degli armadi e delle scaffalature, certo smontati e rimontati dai traslocatori, ma così farciti di polvere che il manipolo di dipendenti ci ha messo ore a ripulirli con spugne e bacinella. E poi a ri-stiparli di fascicoli. Mal di schiena garantito. «Quando riusciremo a trasferire, oltre alle pensioni, anche le prestazioni a sostegno del reddito, vuol dire malattie, maternità, allora trasferiremo in via Delù anche gli sportelli; questione di qualche mese», continua il direttore Buonomo; «E’ un trasloco di grande complessità, anche per l’adeguamento informatico, e ci consentirà un grande risparmio».
L’immobile di piazza Insurrezione dieci anni fa è stato venduto dall’Inps nell’ambito della cartolarizzazione dei beni statali. Ora è di proprietà della società privata Champions Real Estate . E l’Inps, attraverso il Demanio che fa da ponte, paga un affitto di 700 mila all’anno. Non bazzeccole.
Grande parte del gigantesco lavoro per il trasloco dell’Inps è stato lo smantellamento degli archivi cartacei: quasi commuoventi gli interminabili corridoi di cassettiere stipate di tessere delle vecchie marchette di lavoro dagli anni Quaranta: quelle in cartoncino, con le foto ingiallite dei furono titolari, con i timbri, le date: narrazione burocratica di centinaia di migliaia di storie di vita. La storia di una città. «E’ un anno che ci stiamo lavorando: avevamo 600 tonnellate di carte», spiega Buonomo «Ce ne portiamo dietro la decima parte. Essendoci il vicolo della Sovrintendenza ai beni archivistici, abbiamo lavorato assieme a loro che hanno selezionato i documenti di interesse e quelli che potevamo buttare. E una parte di archivio la stiamo collocando in altre sedi fuori Padova».
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