Addio a Travaglia Zanibon, scrisse “Ma quando torno a Padova”

PADOVA. È morto l’editore musicale Guglielmino Travaglia Zanibon: il suo nome è legato alla riscoperta della musica di Luigi Boccherini ma fu anche il paroliere della più celebre canzone padovana “Ma quando torno a Padova”. Guglielmino Travaglia Zanibon è mancato sabato scorso a 87 anni. Era uno dei più colti editori musicali del ’900. Nato nel 1920 da Silvio Travaglia, valente pittore oltre che musicista, e da Angiolina Vignali, compì studi umanistici laureandosi in lettere e filosofia con una tesi su Albertino Mussato.
Il destino che lo portò a occuparsi di editoria musicale è alquanto particolare: il padre Silvio era amico fraterno dell’editore Guglielmo Zanibon che a Padova possedeva un negozio di strumenti musicali e una casa editrice musicale famosa in tutto il mondo. Questi pensò che il figlio dell’amico Silvio fosse l’unica persona, per capacità morali e culturali, degna di ereditare quanto aveva con grandi sacrifici costruito. Così agli inizi degli anni ’50 decise di adottare legalmente Guglielmino che da quel momento prese il cognome di Travaglia Zanibon. Alla morte del padre adottivo, nel 1966, Guglielmino ristrutturò in modo graduale l’azienda concentrandosi maggiormente sulla produzione editoriale, abbandonando quasi del tutto il commercio degli strumenti. Questa scelta, consona alle sue capacità e inclinazioni di uomo di cultura più che di commercio, portò la Casa Musicale Zanibon a distinguersi per l’alto profilo di collaborazioni e di produzione editoriale.
Travaglia Zanibon fu tra i promotori della rinascita di un repertorio colto per la chitarra classica, pubblicando opere di autori antichi e contemporanei di primo livello. Con Pietro Righini avviò una collana di innovativi studi musicali, ancora oggi attuali. Pubblicò composizioni di autori contemporanei come Nino Rota, Giorgio Ferrari, Bruno Bettinelli, Franco Margola, Renato Dionisi, Luciano Chailly e molti altri. Accolse nella propria casa il famoso musicista Jan Novak, esule dopo la primavera di Praga del quale pubblicò varie opere.
Ma il suo grande “amore editoriale” fu Luigi Boccherini. Negli anni ’70, sotto la direzione artistica di Aldo Pais (primo violoncello della Fenice), avviò la pubblicazione dell’opera omnia del compositore e violoncellista lucchese. All’attività di editore affiancava, quasi per gioco, quella di paroliere di canzoni di musica leggera. Fu lui che con Licia Oliosi scrisse nel 1972 la più famosa canzone padovana: “Ma quando torno a Padova”. È stato per molti anni membro della “commissione musica” Siae ricevendo prestigiosi riconoscimenti. Ha sempre lavorato accompagnato dal sostegno della moglie Franca Cuonzo con la quale ha condiviso oltre 60 anni di matrimonio.
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