Addio a Trezzini fu sovrintendente al Teatro La Fenice

Un gentiluomo prestato al mondo della lirica e del teatro musicale. Ma anche un fine intellettuale, tra i primi a intuire la necessità di una riorganizzazione dei teatri lirici. Questo era Lamberto Trezzini (nella foto), scomparso all’età di 85 anni e per sei anni, dal 1980 al 1986, sovrintendente del Teatro La Fenice con Italo Gomez come direttore artistico. Anni non facili - anche per le diverse personalità dei due protagonisti - ma di altissimo livello per la programmazione del teatro veneziano. Laziale di Vicovaro, dal 1965 al 1980 è segretario generale del Teatro Comunale di Bologna, prima dell’approdo in Fenice, ma regge anche dal 1971 al 2002 al Dams di Bologna la cattedra di Organizzazione ed economia dello spettacolo dal 1971 al 2002, una disciplina che fino a quel momento era assente dai piani di studi accademici. Sempre a Venezia, dopo l’esperienza alla Fenice dal 1990 al 1995 è stato membro del consiglio direttivo della Biennale di Venezia.
Socio fondatore dell’Associazione dell’Economia della cultura, membro del consiglio direttivo dell’omonima rivista edita da Il Mulino, ha scritto sulle principale riviste specialistiche del settore. In aggiunta, dal 2003 è stato membro del Consiglio di Amministrazione del ROF Rossini Opera Festival di Pesaro e, fino al 2014, membro del Cda del Teatro Stabile di Bolzano e dal 2004 al 2013 membro della Fondazione Paolo Grassi. Dal 2004 al 2014 è stato presidente di Casa Lyda Borelli per Artisti ed operatori dello spettacolo, la casa di riposo degli Artisti di Bologna. «È stata una figura molto importante per il mondo della lirica italiana - lo ricorda il sovrintendente della Fenice Cristiano Chiarot - tra il Comunale di Bologna e la Fenice. Tra i primi a porre attenzione alla figura del dirigente teatrale. Il periodo di Trezzini e Italo Gomez alla Fenice è stato tra i più importanti della storia recente di questo teatro. Ho imparato molto da lui». (e.t.)
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