I vandali distruggono le viti dell’agricoltore morto da pochi mesi

Ad Agna lo scempio nella tenuta della famiglia Marchelle. Le piante erano state tagliate alla base, diventando irrecuperabili. Si mobilitano i colleghi agricoltori e il Comune per le nuove barbatelle

Nicola Stievano
La consegna delle cinquanta barbatelle alla famiglia Marchelle
La consegna delle cinquanta barbatelle alla famiglia Marchelle

 

Gara di solidarietà per salvare il vigneto distrutto dai vandali: le cinquanta viti di Chardonnay tranciate di netto saranno sostituite con delle nuove piantine grazie alla mobilitazione degli agricoltori. Succede nella frazione di Frapiero, in via Sant’Orsola, dove qualcuno si era introdotto di notte nel vigneto di Giovanni Marchelle, agricoltore mancato lo scorso gennaio.

A scoprire il danno la moglie e i figli di Marchelle: ben cinquanta le viti tagliate alla base, proprio con lo scopo di renderle irrecuperabili. Una grave perdita per la famiglia, che già nei mesi scorsi aveva dovuto farsi carico dell’azienda agricola e del vigneto dopo la morte di Giovanni. Del fatto erano stati subito informati i carabinieri di Agna e l’amministrazione comunale, anche perché un paio di mesi prima lo stesso vigneto era già stato oggetto delle attenzioni dei vandali, che in più occasioni avevano tagliato i sostegni in ferro.

Da qui l’idea dell’assessore all’agricoltura Valerio Borella, dopo aver fatto visita alla famiglia Marchelle, di coinvolgere le associazioni agricole per portare un aiuto concreto all’azienda colpita. La risposta non è tardata da arrivare e i rappresentanti degli agricoltori si sono organizzati per acquistare 50 nuove barbatelle da piantare in vigneto in insieme al materiale necessario per l’intervento.

Il vigneto dei Marchelle perciò e salvo e potrà continuare a dare dell’ottima uva, come molti altri della zona. L’assessore Borella, insieme alla collega Sonia Baù, ha organizzato l’incontro tra la famiglia Marchelle e gli esponenti delle organizzazioni agricole: Roberto Lorin, presidente provinciale di Coldiretti Padova, Emiliano Targa. dirigente Cia Padova. e Carlo Bellini di Confagricoltura, segretario della zona di Conselve.

Insieme alla condanna unanime di un gesto odioso e vigliacco è arrivato l’impegno non solo per l’acquisto delle 50 barbatelle che andranno a rimpiazzare le viti tagliate, ma anche per i lavori di reimpianto e per la sistemazione generale del vigneto. «Siamo commossi da tanta solidarietà», commenta Barbara Marchelle, «questo gesto di generosità fa sentire noi familiari parte di una comunità che ci vuole bene. Ringraziamo di cuore l’amministrazione comunale e le organizzazioni agricole per il sostegno concreto. Scoprire che qualcuno aveva danneggiato il vigneto di nostro padre era stato un brutto colpo, un gesto di cattiveria gratuito, oltretutto nei confronti una persona che non c’è più. Non ci sono mai stati screzi né problemi, ci è sembrato inverosimile che qualcuno potesse arrivare a questo». 

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