"Aiuto, si stanno sparando": giocavano alla guerra simulata

I due giovani in mimetica denunciati per procurato allarme: sequestrati fucile e pistola, non avevano le protezioni previste per legge
Le armi softair sequestrate ai due giovani denunciati
Le armi softair sequestrate ai due giovani denunciati
VENEZIA. Si rincorrevano "sparandosi" addosso, con un grosso fucile: e in molti hanno chiamato la centrale operativa del commissariato di Portogruaro, per segnalare quello che stava accadendo, preoccupatissimi.
 
Quando i poliziotti sono arrivati in prossimità dei parcheggi dello stadio comunale “Mecchia” di viale Cadorna, hanno trovato due persone (una delle quali vestita con tuta mimetica) intente a maneggiare un'arma del tutto simile a un fucile.
 
"Gli agenti notavano subito la presenza di una sagoma di un’arma lunga, e proprio per questo decidevano di intervenire in sicurezza, intimando da opportuna distanza  alle due persone di deporre l’oggetto a terra e di allontanarsi", si legge in un comunicato del commissariato", "immediatamente dopo i poliziotti identificavano la coppia (due giovani del posto, rispettivamente di 28 e 29 anni), entrambi incensurati".
 
In seguito gli agenti hanno accertato che quello che a prima vista era sembrato un fucile era in realtà una replica del tutto simile all’originale (un mitragliatore con caricatore inserito) "idoneo allo sparo di pallini in plastica mediante l’utilizzo di aria compressa, ma del tutto privo di bordatura rossa sul tratto finale della canna allo scopo di indicare la non autenticità dell’arma, ovvero la destinazione d’uso di tipo sportivo/dimostrativo".
 
I due giovani consegnavano spontaneamente ai poliziotti anche una pistola di tipo semiautomatico, anch’essa adatta a sparare pallini in plastica con carica ad aria compressa, ma anch’essa priva di canna bordata di colore rosso. La spiegazione? Stavano allenandosi "a giocare alla guerra", il gioco di simulazione con il quale ci spara pallini che tasciano tracce di vernice colorata.
 
Non è la prima volta che accade: a scatenare il panico nel parcheggio dell'Auchan, facendo arrivare poliziotti e artificieri, erano stati tre "fucili" sche spuntavano da un bagagliaio di un'auto. 
 
I due sono stati denunciati per procurato allarme; le due “armi” softair, poste sotto sequestro, risultano oggetti di libera vendita (trattandosi di prodotti con bassa capacità offensiva) ma senza le protezioni rosse della canna e punzonatura, perciò non possono essere vendute sul territorio nazionale.

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