Al Bo arriva il primo master in Islam: sarà aperto anche agli imam

Lo ha approvato ieri il Senato Accademico, è l’unico in Italia e lo terrà il professor Stefano Allievi. È rivolto soprattutto agli stranieri musulmani, tra gli obiettivi anche la preparazione alla società laica

PADOVA. Nasce a Padova il primo, e unico master italiano, in Islam. O, per la precisione, in “Studi sull’Islam d’Europa”, un progetto interateneo in collaborazione con l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”. Le lezioni si svolgeranno nelle strutture del Dipartimento di Sociologia e il direttore sarà il professor Vincenzo Pace, già ordinario di Sociologia al Bo. La novità è stata discussa e approvata ieri, nel corso dell’incontro del Senato Accademico.

«Il master», spiega, il professor Stefano Allievi, che partecipa alla direzione del Master «è rivolto in primo luogo a lavoratori, e in particolar modo a stranieri di religione islamica. Per esempio Imam e leader associativi, o anche donne, che devono inserirsi nel contesto della società e delle istituzioni italiane. L’obiettivo è quello di fornire loro una formazione su tutto quello che riguarda la nostra sfera pubblica, dalla laicità dello Stato a cose estremamente pratiche, ad esempio come formulare lo statuto di una associazione. Verrà affrontata anche la diffusione dell’Islam in Europa, che naturalmente ha assunto tratti distintivi molto lontani dall’Islam delle origini».

I secondi (ma non meno importanti) destinatari del corso di studi saranno anche gli studenti italiani interessati a lavorare in contesti interculturali, quali i settori dell’integrazione e del dialogo interreligioso. Il percorso da cui nasce il master è partito più di due anni fa, da un progetto della sola Università di Padova, che aveva ricevuto il patrocinio del ministero dell’Interno. Grazie ai recenti accordi verrà rinnovato e ampliato, coinvolgendo un network di altre Università che comprende in primo luogo l’Avogadro del Piemonte, ma anche la Statale di Milano e l’Università dell’Insubria di Varese. «Già in questi anni», continua Allevi, «abbiamo raggiunto ottimi risultati, sia per il costante interesse da parte di studenti e lavoratori, sia anche per il supporto ricevuto da parte delle istituzioni. Il governo marocchino, ad esempio, ha finanziato spontaneamente borse di studio destinate ai marocchini residenti in Italia, perché voleva che si formassero nella nostra facoltà. Ora, grazie ai nuovi accordi, il master potrà crescere, anche sul fronte delle iscrizioni, ma la sede ed il comitato scientifico rimarranno interni al nostro ateneo, dove abbiamo dimostrato di avere il personale e le competenze adatte a sostenerlo».

Tra le altre novità discusse ieri Senato Accademico c’è anche una convenzione tra l’Università degli Studi di Padova e l’Azienda Ospedaliera, da cui dovrebbe nascere un master in terapia del dolore e cure palliative pediatriche: un settore ancora discusso e largamente sperimentale, che potrebbe segnare nuovi confini tra etica e medicina. È stato inoltre siglato un accordo tra l’Università di Padova e il China Scolarship Council, con l’obiettivo di fornire borse di studio e tirocini per studenti cinesi che stiano svolgendo il loro dottorato di ricerca a Padova.

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