«Al Pala Fellin 10 letti di Pronto soccorso per l’osservazione dei malati Covid»

Padova
L’Azienda ospedaliera continua a plasmare il servizio attorno alle sempre nuove esigenze espresse dal Covid.
Proprio nelle ultime ore sono stati attivati sei dei dieci posti letto realizzati al Pala Fellin a supporto del Pronto Soccorso: «Si tratta di posti letto per l’osservazione breve intensiva» spiega il direttore sanitario dell’Azienda, Daniele Donato «per questo dobbiamo ringraziare l’Università che ci ha ceduto spazi che abbiamo potuto adattare per migliorare il percorso dei pazienti che arrivano in Pronto soccorso con sintomi sospetti di Covid che richiedono un approfondimento».
Delle due aule predisposte al Pala Fellin, una è attrezzata per ospitare sei posti letto e la seconda quattro: «Di fronte ai numeri importanti dei pazienti in arrivo in Pronto soccorso e agli spazi limitati, questa nuova soluzione ci consente di sistemare i malati in veri e propri posti letto dotati anche di gas medicali. In questo modo siamo in grado di monitorarli con calma facendo da subito una diagnosi precisa e orientandoli al percorso terapeutico migliore. E, nel frattempo, i malati vengono assistiti in condizioni confortevoli».
Questa soluzione va a sommarsi alla rete di quasi 200 posti letto, questa volta destinati alle degenze, già attivi in Azienda: 60 a Malattie Infettive, 36 complessivamente nelle due Semintensive e 62 tra il settimo e il decimo piano del Monoblocco, fino ai 36 delle Terapia Intensiva, di cui 18 al Monoblocco e altrettanti al Sant’Antonio. «Quest’ultimo ci ha offerto una grande valvola di sfogo garantendo un aiuto enorme sul fronte delle Terapie Intensive», assicura Donato.
Parallelamente proseguono gli incontri, l’ultimo ieri, nell’ambito del progetto Arcuri che prevede, tra le altre cose, finanziamenti per i posti letto in Terapia Intensiva.
Mentre all’esterno la vita dei più rincorre affannosamente la normalità, in Azienda Ospedale Università la quotidianità è fatta di allerta continua e pressione costante: «La pressione c’è, i posti letto sono pieni» conferma il direttore sanitario di via Giustiniani «grazie alle dimissioni riusciamo a dargli il giro e a liberarli, ma vengono occupati immediatamente da persone ricoverate dal Pronto soccorso o in arrivo dagli altri ospedali. La situazione è tuttora impegnativa e costantemente monitorata, con un’ulteriore differenza rispetto all’avvio di questa seconda ondata: mentre a inizio autunno avevamo persone più giovani che rimanevano in ospedale per un periodo limitato, ora siamo tornati ad avere pazienti gravi, con ricoveri impegnativi e prolungati».
In uno scenario tutt’altro che rasserenante, l’unica nota positiva è la riduzione delle ospedalizzazioni tra i più piccoli: «Fortunatamente su quel fronte si sta abbassando la pressione» conclude Donato «eravamo arrivati ad avere anche 13 bambini, adesso siamo a 4-5, ma nel loro caso la dinamica ricovero-dimissioni è molto più agile, così come il decorso della malattia». —
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