No al supermarket in via Sarpi a Padova. Aldi porta il Comune al Consiglio di Stato
Sul tavolo la realizzazione di una struttura da 1.000 metri quadri: la società tedesca prosegue nella battaglia per ottenere l’autorizzazione all’apertura dopo il no del Tar

Non è finita al Tar la battaglia contro il Comune dell’azienda tedesca Aldi. Dopo la bocciatura del tribunale amministrativo, infatti, la società che realizza supermercati ha impugnato la sentenza e portato l’amministrazione al Consiglio di Stato.
La giunta di Sergio Giordani aveva rigettato la richiesta di realizzare una struttura di vendita di 1.000 metri quadri a destinazione alimentare nel complesso immobiliare che sorgerà tra via Sarpi e via Belfiore. Un’area dove sono in corso lavori che, stando al Tar, ora potranno servire solamente per realizzare due nuovi negozi (probabilmente di prodotti di igiene e pulizia per la casa), ma non un supermercato. L’azienda aveva invocato la norma regionale sulla libertà di commercio, che sulla carte dovrebbe liberalizzare la realizzazione di piccoli supermercati sotto i 1.500 metri quadrati. Stessa norma con cui si presenterà davanti al Consiglio di Stato.
Il giudice dovrà valutare il diniego che il Comune aveva dato alla precedente proprietaria dell’area, la psicologa Adina Agugiaro, inserendo tra le prescrizioni del piano urbanistico attuativo il vincolo di realizzare un edificio a media struttura di vendita non alimentare.
Nel luglio 2023 il terreno, con la relativa capacità edificatoria, viene acquistato da Aldi, che pensa a un progetto in parte residenziale e in parte commerciale. Solo in sede di stipula del contratto però si accorge della prescrizione del titolo edilizio, ma l’azienda firma convinta di poter superare il vincolo.
L’area risulta infatti urbanisticamente classificata come zona residenziale di rigenerazione, in cui è ammessa la realizzazione di supermercati. I giudici del Tar sottolineano però come fosse palese l’impegno della venditrice «non solo a destinare il compendio a media struttura di vendita non alimentare, ma altresì a rendere edotti i futuri acquirenti dell’immobile della sussistenza degli obblighi, richiamandoli nei relativi atti di compravendita» si legge nella sentenza.
In pratica, secondo il Tar, il piano urbanistico era vigente quando è stato fatto l’acquisto e non può cambiare. L’area nei mesi scorsi è stata liberata dalle precedenti costruzione e adesso in via Sarpi è in corso la realizzazione di un complesso immobiliare, le cui unità residenziali sono già in vendita.
A fianco resta comunque la possibilità di realizzare due spazi commerciali da 500 metri quadri, ma non potranno essere supermercati, tra l’altro già presenti a pochi metri (Iper Rossetto ed Eurospin). Consiglio di Stato permettendo.
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