Il Tar boccia l’Aldi, stop a un nuovo supermercato in via Sarpi a Padova

La sentenza dei giudici amministrativi di Venezia, resta il vincolo apposto dal Comune nel piano urbanistico. L’azienda faceva appello alla liberalizzazione della Regione

Claudio Malfitano

Non si farà nessun nuovo supermercato Aldi in via Sarpi a Padova. Il Tar infatti ha dato torto all’azienda tedesca della grande distribuzione che aveva portato il Comune davanti ai giudici amministrativi per il no alla possibilità di realizzare una struttura di vendita di 1.000 metri quadri a destinazione alimentare.

Nel complesso immobiliare che sorgerà tra via Sarpi e via Belfiore potranno comunque essere realizzati due nuovi negozi, ma non un supermercato alimentare. Un no secco quello del Tar che non solo ha respinto il ricorso di Aldi, ma ha addirittura condannato la società tedesca a rifondere il Comune delle spese legali, quantificate in 2.500 euro. E questo nonostante l’azienda invocasse la norma regionale sulla libertà di commercio che ha sostanzialmente liberalizzato la realizzazione di piccoli supermercati nelle città.

Contestato il divieto alimentare

A essere messo nel mirino di Aldi è stato il diniego che il Comune aveva dato alla precedente proprietaria dell’area Adina Agugiaro (psicologa e nota attivista politica cittadina) che aveva messo tra le prescrizioni del piano urbanistico attuativo dell’area «il vincolo di destinare il realizzando edificio a media struttura di vendita non alimentare».

Nel luglio 2023 il terreno con la relativa capacità edificatoria viene acquistato da Aldi, che pensa a un progetto in parte residenziale e in parte commerciale. E che dice di aver appreso «in sede di stipula che il titolo edilizio recava la prescrizione» e di «aver stipulato comunque l’atto di compravendita, considerando il vincolo superabile» perché l’area era urbanisticamente classificata come zona residenziale di rigenerazione, in cui è ammessa la realizzazione di supermercati.

Il vincolo rimane

I giudici del Tar hanno sottolineato come fosse palese l’impegno della venditrice «non solo a destinare il compendio a media struttura di vendita non alimentare, ma altresì a rendere edotti i futuri acquirenti dell’immobile della sussistenza degli obblighi, richiamandoli nei relativi atti di compravendita», si legge nella sentenza. In pratica il piano urbanistico era vigente quando è stato fatto l’acquisto e non può cambiare.

L’area nei mesi scorsi è stata liberata dalle precedenti costruzione e adesso in via Sarpi è in corso la costruzione di un complesso immobiliare, le cui unità residenziali sono già in vendita.

A fianco resta comunque la possibilità di realizzare due spazi commerciali da 500 metri quadri, ma non potranno essere supermercati. A poche decine di metri di distanza, infatti, sono presenti sia l’Iper Rossetto che un Eurospin.

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