Alla carta, low cost e pesce: tutte le novità

C’è chi esce dal cliché del “tutto compreso” o propone risparmi. Uno stellato sceglie il mare

C’è chi preferisce la libertà del menu alla carta anche per il pranzo di Natale, chi invece punta sul prezzo più conveniente e chi invece predilige le proposte di pesce. Decine di migliaia di padovani festeggeranno Natale in ristorante o in agriturismo e anche quest’anno le proposte cercano di rispondere un po’ a tutte le esigenze e le preferenze dei consumatori. Ormai gran parte dei ristoranti hanno chiuso le prenotazioni e per trovare ancora posto bisogna faticare un po’, magari confidando nelle disdette degli ultimi giorni.

Tra le particolarità del pranzo di Natale spicca la scelta del menu alla carta. Una formula di successo per il ristorante “Al Pirio da Giona” di Torreglia, tanto che da alcuni giorni ormai è tutto esaurito. «Abbiamo allestito una speciale carta natalizia» spiega Giuliano Lionello «da cui i clienti posso scegliere antipasti, primi, secondi e dolci, a seconda dei propri gusti. L’idea piace e molti ci hanno già comunicato via mail le loro scelte. In questo modo si riducono anche i tempi di attesa, perché non tutti amano stare a tavola fin quasi a sera. Un cliente su cinque invece preferisce ancora il menu fisso».

Anche quest’anno ci sono proposte per tutte le tasche, con un occhio alla convenienza. A Rovolon il ristorante “Casa Vecia” propone un “tutto compreso” a 28 euro, con torta salata e crudo per antipasto, sfogliata delicata con crema di radicchio, pappardelle reali al pavone blu e consommé, gran bollito e maialino aromatico, contorni misti e dolce. Nel segno della convenienza anche il menu dell’Enoteca San Daniele da Serafino a Torreglia, con un occhio di riguardo alle materie prime, tra le quali alcuni presidi Slow Food come il risotto alla rapa rossa con fonduta di Asiago, i tagliolini al pomodoro del Piennolo, dell’area vesuviana.

Chi invece opta per un pranzo di pesce può contare su un’ampia offerta nei locali della provincia. Potrebbe anche essere l’occasione per pranzare in uno dei ristoranti stellati, come il “Lazzaro 1915” di Pontelongo in cui Piergiorgio Siviero propone un menu di pesce (cappesante, gamberi rossi di Sanremo, ombrina, risotto agli scampi e mela candita, orata glassata agli agrumi e capperi) in cui ogni portata è abbinata a un vino, il tutto per 120 euro.

È firmato dal giovane e promettente chef Marco Volpin il menu “di terra” del ristorante “Le Tentazioni” di Saonara (45 euro): tra gli antipasti la crema di zucca, Asiago e pistacchio croccante, tra i primi il risotto di funghi, tartufo e sedano selvatico. Nella fascia fra i 30 e i 40 euro troviamo le proposte degli agriturismi. “La Rosa” di Roberto Nardin a Rubano punta sugli affettati misti di casa, i tagliolini in brodo, il cappone ripieno, il filetto di maiale agli agrumi, il cotechino. Nel cuore dei Colli Euganei Villa Alessi a Cinto recupera i piatti della storia padovana come la “minestra maridà” e la “gaina in canavera”, preparata secondo una antica ricetta rinascimentale.

Nicola Stievano

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