Allarme biciclette sulla tangenziale. I vigili: "Il divieto è assoluto"

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PADOVA. Dopo l'ennesimo incidente mortale lungo la tangenziale (costato la vita il 4 dicembre ad Antonio Bassato) la polizia municipale ribadisce il divieto assoluto del transito alle biciclette lungo l'anello delle tangenziali. Un divieto troppo spesso disatteso, anche durante il periodo invernale quando le bici rimangono maggiormente chiuse nel garage.


Percorrendo le tangenziali che chiudono il perimetro della città però i cartelli di divieto sono posti, dove ci sono, solo all'ingresso delle singole tratte. Ossia la Sud-Est (dal casello di Padova Sud a quello di Padova Est) la Nord (dall'Ikea al casello di Padova Ovest) e la Ovest (che collega i caselli dell'A4 a quello di Padova Sud dell'A13). Chi entra in una delle decine di entrate sparse qua e là non vede sempre i divieti.


Cosa dice il Codice.
«La segnaletica che indica il divieto di ingresso delle biciclette non è necessaria - sottolinea Maria Luisa Ferretti, vicecomandante dei vigili di Padova - si tratta infatti di un divieto assoluto che riguarda questo tipo di strade. E' come parcheggiare sul marciapiede, la multa scatta pure se non c'è il cartello».


«L'anello delle tangenziali della città - aggiunge l'ufficiale della municipale Lorenzo Fontolan - è considerato dal Codice come una strada extraurbana principale visto che ci sono due corsie per senso di marcia, c'è lo spartitraffico centrale, la corsia di emergenza e non ci sono incroci a raso. Quindi ci sono le limitazioni del tutto simili ai tratti autostradali. Il limite è stabilito in 110 chilometri orari, però l'ente che ha in gestione la strada può abbassarlo. La violazione prevista per chi viene sorpreso a percorre una qualsiasi delle tangenziali in bici va da 38 a 78 euro. Ovvio che per procedere alla contestazione va valutata attentamente la presenza della segnaletica nel tratto in questione».


Il Grande raccordo anulare della città è a seconda dei singoli tratti di proprietà della Brescia Padova, del Comune di Padova e in concessione alla società Veneto Strade.


Divieto non osservato.
Incontrare chi percorre la tangenziale in sella alla bicicletta non è affatto difficile. Ovvio che il fenomeno è più diffuso d'estate, ma pure in inverno c'è chi per comodità pedala in tangenziale, magari per un piccolo tratto.


Lungo corso Esperanto e corso Argentina capita pure di trovare il postino, che evidentemente raggiunge così altre famiglie o aziende dove consegnare la corrispondenza. Indossando il giubbino rifrangente, ma pur sempre pedalando lungo il margine della carreggiata. Talvolta si notano stranieri, soprattutto cinesi, che raggiungono le aziende dove lavorano nell'attigua zona industriale. Inutile ribadire il divieto assoluto di scavalcare lo spartitraffico centrale, come accaduto nell'incidente di sabato.

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