Allo Iov una lapide su Busonera medico partigiano

L’ospedale in via Gattamelata, ora Iov (Istitito oncologico veneto), già intitolato a Flavio Busonera, medico, partigiano, giustiziato il 17 agosto del 1944, da ieri ospita un’altra memoria di quel coraggioso medico, martire della libertà: una lapide, nel corridoio centrale. Lapide che è stata inaugurata con un discorso di Giuliano Lenci, ex primario di pneumologia in quell’ospedale, che è stato promotore dell’iniziativa. Ha ricordato l’amico Busonera, di origine sarda, assieme a Floriana Rizzetto, presidente dell’Anpi e alla presenza di alcuni familiari di Busonera: i figli Francesco e Maria Teresa, a lungo insegnante, che con il suo modo dolce e coinvolgente spesso ancora va nelle scuole a dare parole e nuova memoria alla storia di suo padre. Che a tutti appartiene. E le nipoti Paola e Marina. Hanno partecipato, tra gli altri, alla cerimonia, essenziale e sentita, il generale Pino dell’esercito, l’assessore provinciale Leopoldo Comacchio, Piercarlo Muzio, commissario dello Iov.
17 agosto 1944. Il giorno della rappresaglia nazifascista a Padova: sette partigiani (Primo Barbiero, Pasquale Muolo, Cataldo Pressici, Antonio Franzolin, Ferruccio Spigolon, Saturno Bandini, Luigi Pierobon) fucilati a Chiesanuova; tre (Flavio Busonera, Clemente Lampioni, Ettore Calderoni) impiccati in via santa Lucia. (a.pi.)
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