All’ospedale di Schiavonia l’addio al dottor Arboit
MONSELICE. Sarà il grande atrio dell’Ospedale Madre Teresa a Schiavonia ad accogliere la folla di parenti, colleghi, pazienti e amici per l’ultimo saluto al dottor Massimo Arboit, stimato medico morto all’improvviso venerdì scorso a 58 anni. I familiari hanno scelto per i funerali di martedì prossimo alle 17 il suo luogo di lavoro, l’ospedale che frequentava ogni giorno per svolgere al meglio la sua professione nel reparto di Medicina. Inoltre hanno chiesto di devolvere in beneficienza eventuali offerte per i fiori. Per l’annuncio del funerale hanno scelto un verso di Charles Baudelaire, dalla poesia “L’'uomo e il mare”, che rispecchia in pieno la personalità del medico: «Uomo libero, amerai sempre il mare!».
All’impegno nel lavoro Arboit alternava infatti la passione per lo sport e per le immersioni. Era una delle colonne del gruppo Sommozzatori Monselice, del quale aveva assunto la presidenza da tre anni. «Abbiamo goduto l’aria e il mare, siamo stati amici e abbiamo assaporato il meglio della vita grazie a te» si legge nella dedica che gli amici sub hanno rivolto al loro istruttore e compagno di immersioni. Tanti, tantissimi i messaggi che stanno arrivando ai familiari in queste ore, molti i ricordi lasciati sui social da amici e pazienti. «Ha assistito mio fratello negli ultimi minuti di vita» racconta Loredana, «e ha avuto per me, che ero presente, attenzioni che mi hanno consolata». «Una persona di rara umanità e grandezza» aggiunge Davide, mentre Chiara lo ringrazia per i tre anni trascorsi insieme: «È stato il mio insegnante di medicina alla scuola per infermieri, porterò nel mio cuore la bella persona che era». «Grazie Massimo per il sostegno nel lungo periodo di degenza di mio padre, eri disponibile e molto umano», scrive Stefania.
Il funerale sarà concelebrato dal cappellano dell’ospedale don Marco Galante e dal parroco di Terrassa don Romolo Morello. «Ci eravamo salutati giovedì sera con una barzelletta» ricorda don Marco. «Massimo sapeva essere molto professionale e allo stesso tempo era attento alle persone, indipendentemente dalla loro cultura, stato sociale, religione. Ironico e allegro, con un sorriso smontava un problema. Lavorava con altruismo e disponibilità. A fine agosto aveva in programma di partire per Lourdes con alcuni colleghi». Il dottor Arboit è stato stroncato da un malore fatale venerdì mattina mentre si stava preparando per uscire al lavoro. A nulla è valso il disperato tentativo di rianimazione per 40 minuti. Lascia la moglie Luigina, i figli Aurora e Pierluigi e il fratello Alessandro.
Nicola Stievano
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova