Alpini a Piacenza, da Padova oltre 1.200 «penne nere»

Macchine, furgoni, pullman: l’«esodo» degli alpini padovani verso l’adunata nazionale in Emilia. Una festa tra sfilate, cori e fanfare
iL RADUNO DEGLI ALPINI A FELTRE
iL RADUNO DEGLI ALPINI A FELTRE

PADOVA. Sono partiti nelle scorse ore le 1200 penne nere padovane per il lungo week end di Piacenza con l’ottantaseiesima adunanza nazionale degli alpini. In macchina, bus o furgoni, anche i padovani contribuiranno quindi a gonfiare la caratteristica marea umana di penne nere: 130 mila da tutto il Paese, anche se si conta che all’adunata parteciperanno almeno 400 mila persone.

In partenza anche Lino Rizzi 60 anni, presidente della sezione dell’Associazione nazionale alpini di Padova e Rovigo, 3000 soci suddivisi in 37 gruppi; 400 di loro sono giovani sotto i 35 anni. Tra le penne nere anche dieci giovani alpine arrivate direttamente dalla leva volontaria ed entrate successivamente a far parte dell’Ana, diventando parte integrante del fitto tessuto di volontariato, solidarietà e impegno sociale che caratterizza l’attività degli alpini. Padova sarà presente con i quattro gruppi cittadini, cui si aggiungono quelli di Cittadella, Camposampiero e Piove di Sacco. «La maggior parte di noi si muove oggi - garantisce Rizzi - perché la festa dura tutto il week end, quindi si sta fuori almeno due-tre notti, ospiti in tende, palestre e parrocchie».

Si comincia con una prima parte più strettamente istituzionale: l’alzabandiera alle 9 e la deposizione della corona in memoria del caduti; alle 11 segue, quindi, l’inaugurazione della cittadella degli alpini: «Ma già in serata il contesto diventa più festaiolo - garantisce Rizzi - e si prosegue fino a sabato sera quando eplodono i concerti di cori e fanfare». Domenica mattina poi il momento clou con la sfilata dei diversi gruppi. La tradizione vuole che chi arriva da più lontano scenda in strada per primo: «La sfilata della sezione di Padova è prevista per le 11.30 - racconta ancora il presidente degli alpini padovani - ma ci sono sempre dei ritardi, per cui credo che a noi toccherà non prima delle 12.30».

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