Alstom mette il Translohr fuori produzione, frenata sulla seconda linea del tram a Padova

Il mezzo non verrà più costruito dal 2019. Per il Sir3 l’ipotesi di comprare le vetture di Latina, ma il Sir2 è ormai irrealizzabile
SBRISSA - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - BUS E TRAM IN CITTA'
SBRISSA - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - BUS E TRAM IN CITTA'

PADOVA. Il Translohr finisce fuori produzione: è la fine del tram di Padova. Dal 31 dicembre, infatti, Alstom attraverso la sua controllata NTL non produrrà più il primo (e unico) tram sur pneus al mondo, ma si concentrerà esclusivamente su un nuovo modello di bus elettrici, chiamato Aptis.

Una vera e propria “gelata” sul progetto padovano, che prevede 3 linee. L’amministrazione potrebbe salvare “per il rotto della cuffia” la seconda linea acquistando i mezzi che erano stati realizzati alcuni anni fa per Latina. Ma di certo è irrealizzabile la terza linea (il Sir2) da Rubano a Ponte di Brenta. Anche per questo il vicesindaco Arturo Lorenzoni ha spostato la ricerca di nuovi finanziamento verso la metropolitana di superficie dalla stazione alla Zip.

Fuori produzione. L’azienda francese Alstom, che ha raccolto il brevetto del tram dalla Lohr, è in procinto di fondersi con la tedesca Siemens Mobility. Nascerà un gruppo ferroviario da 15 miliardi di euro di fatturato, capace di tenere testa alla canadese Bombardier e a giganti cinesi come Crrc, oggi tra i principali costruttori al mondo di veicoli ferroviari.

Un progetto come quello del Translohr dunque non è più interessante per l’azienda, visto che è utilizzato solo in 7 città al mondo (Padova, Mestre, Parigi, Clermont Ferrand, Medellin, Tianjin e Shanghai) e che non sono arrivate nuove commesse.

Anche per questo Alstom ha venduto qualche settimana fa lo stabilimento di produzione e la pista di prova dei mezzi Translohr, che si trovano a Duppigheim, cittadina francese nella periferia di Strasburgo. E ha comunicato che dal 31 dicembre il Translohr sarà fuori produzione.

Le vetture da Latina. Che ripercussioni avrà questa decisione per Padova? Mette in grave rischio la seconda linea (Sir3, dalla stazione a Voltabarozzo) mentre rende impossibile la realizzazione della terza linea, che avrebbe dovuto coprire l’asse est-ovest.

È possibile infatti salvare il finanziamento da 56 milioni, confermato dal ministro delle infrastrutture Toninelli, acquistando le 4 carrozze costruite alcuni anni fa per il tram mai realizzato di Latina e che oggi sono in un deposito in Francia.

Padova possiede già 16 carrozze (una delle quali però “cannibalizzata” per i pezzi di ricambio delle altre). La linea Sir1 funziona al massimo delle sue capacità con 12 mezzi. Ne avanzano 4 e aggiungendo quelli di Latina si potranno avere 8 mezzi in grado di garantire la funzionalità di una linea breve da 5,4 chilometri.

Nessuna terza linea. Non ci sarà però nessuna terza linea. Impossibile, a meno di non cambiare tecnologia, collegare Rubano a Ponte di Brenta. Il progetto preliminare aveva stimato in 120 milioni il costo del Sir2. Padova avrebbe dovuto chiederli al Ministero presentando domanda entro il 31 dicembre. Lorenzoni ha preferito privilegiare il progetto di metropolitana di superficie stazione-Zip. Adesso è chiaro il perché. —


 

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova