Altichiero e Sacro Cuore tra storia e nuovi progetti

La memoria del commercianti, la voglia di parchi, la vita di comunità
Di Elvira Scigliano
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - VIA SACRO CUORE
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Altichiero, anzi, «Autikeria», compare per la prima volta nel 918 d.C. Il toponimo potrebbe derivare dal nome longobardo di una pianta palustre, legata alla presenza del Brenta. Il primo nucleo abitato era sorto ai piedi del fiume, così come la vicina località di «Crose»: ai confini con Limena, è citata in un affresco delle Gallerie Vaticane. La leggenda vuole che la croce fosse stata piantata da alcuni missionari che avevano risalito il fiume, è più probabile però fosse simbolo di un cimitero sorto dopo una pestilenza. Si festeggia ancora oggi il 14 settembre.

Dopo che la strada che conduceva a nord, verso Bassano e la Valsugana, fu imprigionata dal traffico, lo sviluppo del rione abbandonò il primo insediamento e quindi l’argine. Poi la costruzione della ferrovia Padova-Piazzola (oggi abbandonata) e del casello autostradale spostarono definitivamente a sud il tracciato della strada statale. Rimasto in posizione decentrata rispetto al grande traffico, il quartiere moderno è divenuto meta di un’importante crescita edilizia. L’area più vicina al centro, che oggi forma un tutt’uno con il rione Altichiero, ma che è conosciuta propriamente come Sacro Cuore, si è sviluppata più tardi e tra le due guerre si è configurata come parrocchia autonoma. Oggi il parroco è don Danilo Marangon. È arrivato appena 16 mesi fa dopo don Vittorio Gobbin che ha scritto un lungo e amatissimo capitolo del Sacro Cuore. Don Danilo si è rivelato subito persona disponibile e di capacità aggregativa. Commercialmente i due rioni contano poco più di 90 attività, la maggioranza a Sacro Cuore. Primeggiano ristoranti, trattorie e pizzerie (ben 12); i bar (8, di cui 2 cinesi) e sopravvivono, più che altrove, i negozi di riparazioni: auto, bici e soprattutto piccoli elettrodomestici (6). Inoltre si contano 4 banche e 2 farmacie. L’unico spazio di Sacro Cuore che non ha mai spiccato il volo, malgrado le ottime premesse, è piazzetta Astichello: benché sede dell’ex Cdq, attualmente degli uffici comunali e della biblioteca, anche il mercato è “claudicante”.

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