Altre mille barbatelle distrutte con il diserbante
Galzignano: i vandali si sono di nuovo accaniti contro il vigneto dell’azienda “Vini de La Cengolina”. Sconsolato il titolare: «Ma non gliela daremo vinta»

POLETTO - FOTOPIRAN - GALZIGNANO - ATTO VANDALICO VIGNETO GIACOMIN.sandro giacomin
GALZIGNANO TERME. Distrutto nuovamente, con un potente diserbante, il vigneto dell'azienda agricola "Vini de La Cengolina", in via Valleggia nel comune di Galzignano Terme. L'autore del deplorevole atto vandalico si è accanito contro un migliaio di barbatelle di Serprino Docg che il titolare dell'azienda, Franco Giacomin, aveva messo a dimora una ventina di giorni fa al posto di quelle che erano state essiccate con il veleno i primi di aprile.
Il danno ammonta a svariate migliaia di euro senza contare la stagione persa visto che per quest'anno rimpiazzare quelle viti è impossibile e, forse, anche sconveniente prima che venga identificato l'autore. Il viticoltore, come un paio di mesi fa, ha sporto denuncia contro ignoti ai carabinieri nella speranza che le indagini stavolta portino a dare un nome e cognome al responsabile.
«I carabinieri mi hanno riferito che sono ancora in attesa dei risultati degli esami, affidati al Nucleo tutela ambiente (Noe)", sul tipo di diserbante usato ad aprile», afferma sconsolato Giacomin. «Rispetto alla prima volta, l'individuo che ha compiuto il fattaccio all'inizio di questa settimana ha lasciato sul terreno delle impronte evidenti. Tra i filari si notano le tracce di passi ampi e regolari. È probabile che, per far presto, abbia usato una pompa a spalle a motore». Il viticoltore sta pensando a come proteggere quei 4.000 metri quadrati di terreno da chi gli vuole male e lo sta perseguitando creandogli danni economici notevoli, visto che lui e la sua famiglia vivono con quanto ricavano dalla vendita del vino. «Per assurdo è più facile proteggere un'oreficeria che un vigneto», aggiunge l'agricoltore. «Però non posso darla vinta a chi mi perseguita da tempo. In autunno, quando torneremo a piantare le barbatelle, studieremo qualcosa di efficace che ci permetta di prendere sul fatto questa persona. Non escludo sistemi forti visto che le denunce finora non sono servite a nulla». Il terreno di via Valleggia, alle spalle dell'ex night club Elite, intanto, è contaminato dal diserbante. Prima di tornare a piantare le viti deve essere fatta la bonifica. «L'avevamo fatta anche una ventina di giorni fa», spiega il viticoltore. «Avevamo sostituto il vecchio terreno con terra buona di riporto. Un lavoro che ci è costato tempo, ma che non è servito a nulla. Così non possiamo più andare avanti. Possibile che le forze di polizia non riescano a prendere questa persona?».
La cantina di Franco Giacomin è associata alla Coldiretti di Padova.
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