Ambizioso progetto per l’ aviosuperficie con museo e hangar

OLI. Pochi lo sanno ma nella campagna, in località Bagnoletto, lungo via Cavour verso Olmo, c’è un’aviosuperficie con una pista in erba che, con i suoi 1.200 metri, è più lunga di quella dell’aeroporto di Padova. È regolarmente autorizzata dall’Enac, l’Ente nazionale aviazione civile, finora però viene usata solo per l’addestramento con i velivoli dell’aeroporto di Padova per le simulazioni di atterraggio e decollo, in gergo “tocca e riparti”. Adesso sta prendendo forma un progetto che prevede la costruzione di alcuni piccoli hangar ma anche di un museo storico e di un’area verde aperta al pubblico e ideale per manifestazioni ed eventi. Se ne parla stasera nell’incontro pubblico convocato alle 21 in teatro comunale dal sindaco Roberto Milan. «Nei mesi scorsi era già stata fatta una delibera di indirizzo» spiega «ma è necessaria una variante al piano regolare per destinare a questo intervento un ettaro di terreno, di proprietà della famiglia Borletti come il resto dell’aviosuperficie. L’accordo raggiunto con i gestori prevede, oltre alla costruzione degli hangar, degli interventi di pubblico interesse come il museo del volo e un’area verde per svago e manifestazioni». A seguire il progetto è il gestore dell’aviosuperficie, Andrea Rossetto, esperto di volo nonché presidente dell’Historical Aircraft Group, l’associazione che raccoglie una novantina di appassionati da tutta Italia, proprietari di circa 80 aerei storici.
«La pista di Bagnoli è in ottimo stato» spiega Rossetto «e ha delle potenzialità interessanti da sviluppare. Per questo proponiamo la costruzione di 12 hangar, che altro non sono dei box prefabbricati e di color verde, per integrarsi con il paesaggio, delle dimensioni di 12 metri per 10, alti circa 4 metri, affiancati l’uno all’altro. Per il museo del volo, nel quale intendiamo portare alcuni aerei storici, restaurati e in grado di volare, pensiamo a due hangar a tunnel. Uno è originale della Seconda Guerra Mondiale, un “Romney” americano ristrutturato. È ideale per un’esposizione storica intorno alla quale potremo anche organizzare diversi eventi. La pista, in aperta campagna e lontano da abitazioni, non è invasiva e l’impatto acustico è ridotto al minimo».
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