Ancora chiusure di negozi a Padova: abbassano le serrande Frette e Bellin

Dopo la libreria Zannoni e la cartoleria Bronca-ex Cinema Vittoria, in centro cessano l'attività anche due altri negozi molto noti
BARSOTTI - IL NEGOZIO FRETTE CHIUDE. VIA RISORGIMENTO 2
BARSOTTI - IL NEGOZIO FRETTE CHIUDE. VIA RISORGIMENTO 2

PADOVA. Dopo la libreria Zannoni e la cartoleria Ronca-ex Cinema Vittoria, in centro cessano l'attività anche due altri negozi molto conosciuti, che fanno parte integrante della storia commerciale della città.

Il più noto e più grande è Frette, il maxi-negozio che si trova all'incrocio tra le vie Santa Lucia e Risorgimento. Una bottega di articoli di qualità per la casa, in particolare per il bagno e la moda mare, rimasto aperto circa cinquanta'anni. Un'attività commerciale in franchising, con sede centrale in Lombardia e punti vendita sia in tutta Italia, tra cui a Messina, Palermo, Matera, Napoli, Taranto, Roma e Firenze, che all'estero, come, ad esempio, a Parigi, Dubai, Hong Kong e Mosca. Il marchio Frette è presente anche negli Stati Uniti con dieci filiali. Con la chiusura di Frette restano senza lavoro cinque persone, in gran parte donne.

L'altro negozio che ha abbassato le serrande per sempre è Bellin Calzature, che si trovava in via Emanuele Filiberto 23, a pochi metri dall'ex bar Sommariva, diventato da quattro anni boutique Tommy Hilfiger e dall'edicola un tempo gestita da Mario Pertile.

La bottega di scarpe era guidata dai fratelli Renato e Mauro, entrambi originari della Riviera del Brenta. Negli uitimi tempi vi lavorava una sola commessa. Era uno dei negozi di calzature più apprezzati della città perchè vi si potevano acquistare anche le scarpe più belle e più resistenti prodotte nella vicina Riviera del Brenta, nel Vigevanese, nelle Marche, in Toscana ed anche nell'hinterland nord di Napoli.

Mentre la crisi che ha colpito Frette deve essere messa in relazione con la scelta economica nazionale della società, la decisione, invece, di abbassare le serrande per sempre da Bellin ha anche una motivazione prettamente locale, che ha un rapporto ben preciso con gli alti costi che i commercianti del centro devono sopportare per quanto riguarda le spese per l'affitto dei negozi e delle bollette dei servizi.

«Fatto sta che, se andiamo avanti di questo passo, saranno sempre più numerosi i negozi del centro a chiudere i battenti», sottolinea Daniela Agujaro, titolare del Bar Milano in via Santa Lucia. «I costi generali di gestione diventano sempre più alti e le entrate diminuiscono mese dopo mese perchè i consumatori hanno sempre meno soldi in tasca».

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