Animali affamati e maltrattati all’agriturismo
SACCOLONGO. Numerosi animali tenuti in condizioni da incubo in un agriturismo a Creola sono stati messi in salvo su ordine della Procura della Repubblica, che ha denunciato il titolare dell’azienda per maltrattamento. Dice l’europarlamentare Andrea Zanoni: «Faccio i miei complimenti ai volontari della Lac e agli agenti forestali che hanno posto fine alle sofferenze a cui erano sottoposti quei poveri animali. Mi auguro una pena esemplare per il responsabile dei maltrattamenti nell’agriturismo lager». L’ispezione delle guardie zoofile della Lac, la Lega abolizione caccia” del nucleo di Padova, coadiuvate dal Corpo forestale dello Stato e da un veterinario, hanno portato in salvo tre cani, tre pony, anatre e galline presenti nell’agriturismo Della Libera di via Cimitero a Creola. Una segnalazione partita in seguito a una visita alla tenuta aveva indotto il pubblico ministero Benedetto Roberti a ordinare l’ispezione. È lo stesso europarlamentare a riferirne l’esito: «Hanno accertato una condizione igienico-sanitaria deplorevole, i tre cani detenuti (due nella foto) erano molto magri, all’interno di un box senza acqua, con il pavimento cosparso di escrementi e con un’unica cuccia fatiscente a disposizione. Una cagnolina aveva un collare di ferro tanto stretto da crearle problemi di deglutizione. L’altra era legata a una catena di metallo molto pesante. In una baracca per ricovero attrezzi» continua Zanoni «c’erano carcasse di topi morti. Il veterinario riscontrava forme di bronchite trascurata visitando le galline, le anatre e le oche. In un recinto adiacente a una vasca di liquami solidificati e maleodoranti, erano detenuti tre pony privi di documenti identificativi, costretti a vivere su un terreno ricoperto da escrementi e letame». Oltre alla denuncia per maltrattamenti, al titolare dell’agriturismo sono state elevate delle sanzioni amministrative, mentre i tre cani - ora recuperati - attendono di essere affidati a persone che ne abbiamo cura. Per informazioni telefonare al numero 3391915383.
Sergio Sambi
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