Animali maltrattati: processo per il titolare del circo Medrano

Lo ha deciso il pubblico ministero Roberti che ha chiuso l’inchiesta avviata dopo l’ispezione tra le gabbie svolta dalle guardie zoofile della Lac (Lega abolizione caccia). È uno dei pochi casi in Italia

PADOVA. Carovana del circo: i sorrisi degli artisti al pubblico, le sofferenze in gabbia degli animali. A dieci mesi dal blitz delle guardie zoofile nell’accampamento del “Medrano” in sosta a Padova per quasi due settimane di spettacoli dal 28 novembre al 10 dicembre 2012, il pubblico ministero Benedetto Roberti ha mandato a processo con citazione diretta il suo legale rappresentante, Albertino Casartelli, 64 anni, residente a Bussolengo (Verona). L’accusa contestata è di maltrattamento degli animali. L’udienza davanti al giudice monocratico è stata fissata per il 5 novembre 2014: segue purtroppo tempi biblici la tabella di marcia della “giustizia” condizionata com’è da carenze di personale e da pesanti carichi di lavoro.

Esprime soddisfazione Luca Zampieri, responsabile Lac (Lega abolizione caccia) che – con il supporto di Lav (Lega antivivisezione), insieme alla collega guardia zoofila Monica Beltrame e a due veterinari – aveva svolto l’ispezione tra le gabbie del Medrano forte di un decreto firmato dal pm Roberti. «Posso dirlo? Finalmente. È uno dei pochi casi in Italia in cui il reato di maltrattamento verso gli animali a carico del titolare di un circo arriva al confronto processuale. In questo caso avevamo preso in esame lo stato di animali di grosse dimensioni e molto comuni nei circhi come tigri, elefanti e canguri». Secondo Zampieri «il procedimento potrà costituire un interessante precedente visto che è generale la condizione che abbiamo registrato per gli animali in sosta a Padova. In Italia non c’è un circo in regola per quanto riguarda il rispetto della normativa Cites, le linee-guida per la detenzione e il mantenimento degli animali, purtroppo non vincolanti e alla stregua di semplici indicazioni. Solo quando il mancato rispetto di quelle linee-guida sfociano nel maltrattamento, allora c’è un reato perseguibile».

Tra l’1 e il 4 dicembre dell’anno scorso, Lac e Lav inviano due esposti in procura corredati di foto e filmati realizzati nelle città dove ha sostato il Medrano. All’arrivo del circo a Padova, la decisione del pm Roberti di svolgere un’ispezione. Il quadro è triste: moltissimi animali manifestano stereotipie, stress cronici psico-fisici che possono evolvere in patologie, come posture strane o il ballo dell’orso ovvero dondolamenti costanti; gli spazi sono angusti; le gabbie risultano allestite sul freddo asfalto. Così gli elefanti, che dovrebbero vivere a temperature superiori ai 20 gradi, si ritrovano esposti a gelo, vento e pioggia. «In pochissimi casi si è arrivati a un processo, il più delle volte le denunce cadono nel nulla» rileva ancora Zampieri, «A Padova abbiamo trovato un pm sensibile, come il dottor Roberti, che è da elogiare per la disponibilità che ha manifestato». E conclude: «Certo noi della Lac non vorremmo più vedere animali in gabbia. Ci auguriamo che, almeno, i circhi si mettano in regola».

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