Annata agraria 2024, nel Padovano molte ombre e poche luci
Le abbondanti piogge primaverili e l’eccezionale ondata di calore hanno messo in difficoltà il settore. Cia: «I cambiamenti climatici stanno stravolgendo qualsivoglia programmazione»

Un’annata agraria con molte ombre e poche luci nel Padovano.
Le abbondanti piogge primaverili hanno abbattuto le rese della frutta e della verdura (fino ad un -50% rispetto al 2023), mentre l’eccezionale ondata di calore che si è verificata tra la metà di luglio e la fine di agosto ha messo ko i seminativi estivi, soprattutto soia e mais, con raccolti più che dimezzati.
«I cambiamenti climatici stanno stravolgendo qualsivoglia programmazione – sottolinea Cia Padova – Portare avanti un’agricoltura che sia sostenibile anche in termini economici è sempre più complicato».
Per quanto riguarda il settore della frutta, pure i continui attacchi della cimice asiatica, un flagello rispetto al quale non è ancora stato trovato un rimedio definitivo, hanno causato un tracollo della produzione: in particolare, -50% per le prugne e -50% per le ciliegie.
E ancora, giù le pesche (-30%), le pesche noci (-30%) e le mele (-20%). Hanno tenuto, invece, i kiwi.
Criticità per i pomodori, le melanzane, i peperoni e le zucchine, che hanno registrato una diminuzione della produzione fino ad un -50%.
Comparto seminativi. A primavera le operazioni di semina del mais sono state ritardate di tre, quattro settimane a motivo del continuo maltempo: dopo una buona partenza, con una germinazione a regola d’arte (grazie alla massiccia presenza di acqua nel suolo), il caldo torrido ha finito per stressare irrimediabilmente la pianta.
«Dove non si è irrigato – commenta il vicepresidente di Cia Padova, Emilio Cappellari – il raccolto è andato perso».
Non solo. «Anche chi lo ha fatto con regolarità, peraltro investendo centinaia di euro non preventivati, non ha ottenuto i risultati attesi». «Oggi – aggiunge lo stesso Cappellari – piantare mais e soia senza mettere in conto una necessaria irrigazione di soccorso nei mesi estivi non è più possibile».
Bene la vendemmia. L’annata 2024 è andata meglio di quanto pronosticato a metà agosto: condizioni climatiche maggiormente favorevoli rispetto all’anno scorso unite all’adozione di pratiche agronomiche migliorative hanno portato ad un aumento produttivo di circa il 5% per le principali varietà.
«Ma il quadro – osserva il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato – rimane problematico. Oltre all’emergenza climatica, gli imprenditori agricoli sono tenuti a fronteggiare continui aumenti dei prezzi delle materie agricole».
Irrisolta la questione dell’equo reddito. «Fatto 100 il prezzo di un prodotto che si trova sugli scaffali di un supermercato – precisa Trivellato – agli agricoltori resta, se va bene, soltanto il 10%».
«Proseguiremo le nostre battaglie a difesa dell’agroalimentare nelle sedi opportune», conclude.
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