Anoressia nervosa, scoperta padovana: «Origine genetica»

PADOVA. Lo sviluppo dell’anoressia nervosa è scritto nel Dna. Secondo uno studio condotto da un team di ricercatori padovani, in collaborazione con altri gruppi a livello internazionale, il disturbo alimentare trova origine nei geni e più precisamente in una porzione del cromosoma 12. La scoperta fa capire che l’anoressia potrebbe essere ereditaria.
La ricerca, pubblicata in questi giorni nella rivista “American Journal of Psychiatry”, costituisce il più vasto studio genomico condotto finora per identificare le basi genetiche comuni che l’anoressia nervosa condivide con gli altri disturbi psichiatrici e con le malattie metaboliche. Attraverso l’analisi del Dna di 3.495 persone affette da anoressia nervosa e di altri 10.982 individui sani provenienti da diversi Paesi è stato possibile isolare sul cromosoma 12 il primo “locus genico” (una specifica porzione legata alla malattia). Il locus genico dell’anoressia nervosa si chiama Rs4622308 e si trova in una regione che era già conosciuta per ospitare anche le sequenze genetiche legate al diabete giovanile e alle malattie autoimmuni.

Questa affinità fa capire che un disturbo psichiatrico come l’anoressia è correlato a una disfunzione metabolica come il diabete, e viceversa. Lo studio è stato possibile grazie alla collaborazione di oltre 220 tra scienziati e clinici da tutto il mondo, tra i quali compaiono anche ricercatori dell’Università di Padova: il professor Paolo Santonastaso (dipartimento di Neuroscienze), la professoressa Angela Favaro e il professor Maurizio Clementi (dipartimento per la salute della donna e del bambino). La ricerca vede come capofila la professoressa Cynthia Bulik, direttore dell’Unc center of excellence for eating disorders (North Carolina, Usa) e docente al Karolinska institutet di Stoccolma (Svezia). «È stato analizzato il Dna di questi individui», spiega la professoressa Angela Favaro, del dipartimento di Psicologia generale dell’Università di Padova e tra i firmatari padovani della ricerca, «attraverso un’analisi genome-wide, ovvero un’analisi dell’intero genoma che ha permesso di identificare un locus genetico significativamente associato alla malattia, in un regione del cromosoma 12 che è stata precedentemente associata al diabete di tipo 1 e alle malattie autoimmuni. L’approccio innovativo dello studio è quello di valutare quanto il rischio genetico di una determinata malattia “correli” con il rischio genetico di altre patologie. L’anoressia nervosa è risultata significativamente correlata con il nevroticismo (disturbi d’ansia, depressione) e con la schizofrenia, confermando così di essere una malattia psichiatrica a tutti gli effetti». Il riconoscimento dell’anoressia nervosa come malattia che ha sia componenti psichiatriche che metaboliche potrebbe avere implicazioni importanti nel trattamento farmacologico di questa grave patologia. Il Centro regionale per i disturbi alimentari ha sede in Azienda ospedaliera e il 70 per cento dei casi seguiti soffre di anoressia nervosa.
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